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TERAMO – Attraverso il Convegno, l’IARST (Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche) intende promuovere nuove ricerche storiche sulla formazione della proprietà borghese nell’Abruzzo teramano e sulle trasformazioni che investono gli assetti agrari e socio-economici tra i secoli XVIII e XIX. Nell’ultimo quarto del Settecento, le forze borghesi, si affacciano sulla scena provinciale, e avviano la riflessione sugli assetti economici e sociali del territorio teramano, scoprendone l’arretratezza ed elaborando le prime ipotesi di sviluppo. Negli ultimi decenni dell’800 la borghesia agraria, ormai divenuta anche ceto politico e intellettuale, è pienamente consapevole di sé e delle proprie forze e porta a compimento il progetto di sviluppo provinciale maturato un secolo prima. Risultato tangibile è la trasformazione del territorio teramano, che, con la scomparsa del latifondo feudale e degli usi collettivi della terra, l’affermazione dell’individualismo agrario, la formazione di un ceto di grossi proprietari borghesi e la diffusione capillare del sistema poderale, diventa “il limite meridionale della mezzadria” sul versante adriatico.
Interventi nella Sessione mattutina (9:30-13:00). Presiede Nicolino Farina, Vice Presidente IARST Teramo. Dopo i saluti istituzionali interventi di :Fabrizio Marinelli, Università degli Studi de L’Aquila e Presidente della Deputazione Abruzzese di Storia Patria, La Commissione feudale e i territori abruzzesi; Federico Roggero, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, La divisione dei demani e la concezione borghese della proprietà; Roberto Ricci, Vice Presidente della Deputazione Abruzzese di Storia Patria, Tra antico regime e proprietà borghese: gli Acquaviva d’Aragona conti di Conversano nell’Abruzzo teramano; Francesca Fausta Gallo,Università degli Studi di Teramo, Dal ceto al censo. L’élite teramana tra antico regime ed età napoleonica; Saverio Russo,Università degli Studi di Foggia, La fine delle Dogane armentizie nei territori italiani tra Sette e Ottocento; Luigi Rossi, Deputazione di Storia Patria per le Marche, Istruzioni e consigli ai nuovi proprietari nella letteratura agronomica teramana nell’Ottocento; Carlo Verducci Deputazione di Storia Patria per le Marche, Dal gabello alla mezzadria: note sui contratti agrari nelle Marche meridionali e nel Teramano tra basso Medioevo ed età contemporanea
Nella sessione pomeridiana (15:30-18:30). Presiede Vincenzo Cerulli Irelli, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Interventi di: Giacomo De Iuliis, Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche, Iniziativa borghese e trasformazioni agrarie nell’Abruzzo teramano della prima metà dell’Ottocento. Il caso della proprietà Irelli; Ottavio Di Stanislao, Direttore dell’Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche, già direttore dell’Archivio di Stato di Teramo, L’azienda agraria dei Ciafardoni nella seconda metà del XIX secolo; Luigi Ponziani, Bibliotecario emerito, Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche, Due casi di studio: la Val Vibrata del Principe di Piombino e le Terre di Propezzano di Rinaldo De Sterlich; Sandro Galantini, Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche, Tra scienza e imprenditoria agricola: grande proprietà e gelsibachicoltura nel Teramano; Matteo Di Natale, Dottore di Ricerca in Storia del Diritto, Università degli Studi di Teramo, La proprietà in una universitas del Teramano: Controguerra e i suoi catasti; Gianfranco Romantini, Deputazione Abruzzese di Storia Patria, Riflessi economico-sociali della soppressione dell’asse ecclesiastico nella provincia teramana.
Per l’IARST
Walter De Berardinis