GIULIANOVA – Oggi i parenti di D.B. il coltivatore diretto di 70 anni di Colleranesco di arrestato con l’accusa di porto abusivo di arma da fuoco e di stalking nei confronti di una donna rumena di 47 anni, ha ricevuto in carcere la visita dei parenti, in particolare la moglie e soprattutto il figlio, rimasto coinvolto in maniera del tutto involontaria nella vicenda, in quanto i carabinieri hanno rinvenuto delle armi anche a casa sua nel corso di una perquisizione. Ed allora ecco che, in attesa del processo che si terrà quando e se l’uomo verrà rinviato a giudizio, l’avvocato Luigi Gialluca ora punta decisamente al Riesame per ottenere per il suo cliente la libertà o in subordine gli arresti domiciliari o anche ancora persino il braccialetto (ma come estrema conseguenza, ha detto l’avvocato) pur di non farlo stare in carcere. <Presenterò l’istanza il giorno dopo Pasquetta – ha ribadito l’avvocato – e per ottenere il ritorno in libertà del mio assistito punterò principalmente su due facce dello steso aspetto, primo che egli, contrariamente a quanto viene sostenuto nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, non può reiterare il reato non avendo più la disponibilità delle armi e che, anche volendo, non ha i soldi per poterne comperare altre.> <E c’è dell’altro – continua illegale di D.B- – il mio assistito è stato trovato in possesso di una numero davvero ingente di armi, che lui aveva acquistato nel tempo, alcune delle quali veni vano utilizzate in campagna per ammazzare i topi che non entrano solo nei depositi dei prodotti ma anche in casa. Per minacciare una persona sarebbe bastata soltanto un’arma e non tutto il materiale che è stato oggetto di sequestro.> Nell’auto del coltivatore i carabinieri del Nucleo radiomobile di Giulianova, dopo il fermo del Fiorino, hanno rinvenuto tra i due sedili, coperta da uno strofinaccio, una pistola calibro sei, marca Mondial con tamburo, già carica con otto colpi. <Era una pistola che portava sempre a bordo da quanto la mattina alle tre partiva alla volta del mercato ortofrutticolo di Porto d’Ascoli- ha tenuto a sottolineare Gialluca- per paura di poter essere avvicinato o fermato da qualche malintenzionato, soprattutto nel viaggio di ritorno quando portava con sé i soldi dei prodotti venduti al mercato>. L’operazione di polizia giudiziaria è stata estesa all’abitazione del coltivatore dove venivano trovati una pistola semiautomatica priva di caricatore, un fucile tipo carabina calibro 22 carica con otto colpi di cui uno in canna, una pistola scacciacani priva di tappo rosso, di vere munizioni tra cui cartucce da caccia calibro dodici, vari pallini per carabina, bossoli vari ed una scatola già confezionata di cartone contenente tre cartucce da caccia>. <Ma i carabinieri , e questo è un aspetto molto importante -ha puntualizzato l’avvocato- dai dati conoscitivi in loro possesso – sapevano che l’uomo era titolare di nulla osta rilasciatogli dalla Questura di Teramo addirittura il 26 gennaio del 2001 per la sola detenzione e comunque pistole, carabine e fucili sembrano decisamente un arsenale troppo ingombrante da servirsene per minacciare una donna>.