Altro che Lega, alto che pericolo di fallimento, altro che stipendi non pagati, altro che arbitri: a far scomparire il Giulianova dal calcio che conta, potrebbe essere la mancanza di un certificato, cosa che costringerà i giallorossi a disputare le partite casalinghe a porte chiuse.
Lo ha reso noto il sindaco Francesco Mastromauro, il quale ha rivelato che Lo stesso sindaco ha incaricato l’Ufficio Tecnico di quantificare con esattezza le somme necessarie per completare gli interventi utili ad ottenere l’agibilità richiesta.
. Ora, dopo aver chiarito che un milione di euro corrisponde a due miliardi delle lire fuori corsi, viene da chiedere perché questa
normativa debba essere applicata a metà campionato e come non si dia tempo di trovare una soluzione. Ma, per fortuna, in Società si stanno già dando da fare. Tra l’altro c’è una normativa della Lega che vieta, pena la radiazione della squadra dal campionato, di giocare in un torneo più di quattro partite a porte chiuse. Pertanto si lavora già per cercare un campo alternativo in quanto già da domenica prossima (a meno che stavolta non sia la neve la salvezza) con l’Aversa Normanna bisognerà sbarrare le porte del Fadini, che è stato da sempre lo stadio più controllato d’Italia ma che pure pare destinato a questa fine ingloriosa, pronto davvero ad ospitare, salvo miracoli, le gare di promozione. D’Agostino:
. E De Patre: