Scrivo queste righe con vivo rincrescimento per portarla a conoscenza di ciò che accade a Giulianova ad un piccolo imprenditore che cerca di avviare una nuova attività.
Anche per fare un po’ di chiarezza su quanto apparso sulla stampa a più riprese e con notizie non del tutto aderenti alla realtà dei fatti.
Il sottoscritto Alfonso Santomo titolare della ditta SONORICA, ditta risultata aggiudicataria della gara ad evidenza pubblica indetta dall’ente COMUNE DI GIULIANOVA prot. 19723/2011 (BANDO – DISCIPLINARE DI GARA PER L’AFFIDAMENTO DELLA REALIZZAZIONE E GESTIONE DI SPAZI PUBBLICITARI “INTELLIGENTI” ED “ECOSOSTENIBILI”) successivamente al quale veniva stipulato tra le parti regolare SCRITTURA PRIVATA (PROT. N. 2517372011) del 14/06/2011.
Di conseguenza in data 15/06/2011 davo inizio ai lavori di installazione degli impianti, con notevole impegno sia economico che lavorativo, data anche la tardiva stipula del suddetto contratto.
Tuttavia l’ente “COMUNE DI GIULIANOVA” in data 24/06/2011 (con raccomandata spedita il 05/07/2011) dava inspiegabilmente e con futili motivazioni avvio ad una azione di recesso contrattuale, e, nonostante le controdeduzioni addotte dalla scrivente a mezzo avvocato Vittorio Sabatini, in data 11/07/2011, il dirigente della II AREA confermava il recesso con missiva del 01/08/2011 COMUNICATA DA IGNOTI IL 23/08/2011 MEDIANTE INSERIMENTO NELLA MIA CASSETTA DELLA POSTA E NON SPEDITA RACC.A.R. COME SCRITTO SULLA MISSIVA (ne fa fede la busta contenente la lettera, sulla quale non vi è nessun timbro postale o data di spedizione).
Solo successivamente, visto il ricorso al T.A.R. da parte della ditta SONORICA, l’ente, il giorno antecedente l’udienza davanti al T.A.R., notificava il ritiro dell’intero procedimento, prendendo finalmente in considerazione le controdeduzioni addotte.
Questo comportamento da parte del Comune ha causato allo scrivente ingentissimi danni sul piano economico, personale, morale e materiale, tanto da costringerlo suo malgrado ad avviare azione di richiesta di risarcimento danni in via momentanea per l’anno 2011.
Ovviamente i dubbi che saltano alla mente sono molteplici, forse la gara doveva essere vinta da altri? Oppure la nuova attività avrebbe procurato nocumento ad altre ditte operanti nel settore pubblicitario?
Sono solo alcune delle ipotesi che si propongono prepotentemente, vista l’enfasi con la quale in data 25/03/2011 con atto N° 65 la giunta comunale aveva dato mandato al dirigente di espletare le pratiche per l’affidamento in concessione del servizio, servizio che veniva definito quasi irrinunciabile, e che inoltre avrebbe portato nelle casse dell’ente anche degli introiti, derivanti sia dal canone concessorio, sia dalle tasse sulle emissioni sonoriche, sia dalla pubblicità gratuita riservata all’ente che, non ultimo in fatto di importanza di dotare la spiaggia di un impianto di reperibilità ed emergenza che ormai tutte le spiagge più importanti hanno adottato.
Da tenere nella dovuta considerazione anche la perdita netta scelta dall’ente, in quanto cos’ì facendo rinuncia di fatto ad incassare 3450 euro di concessione per 8 anni, le tasse pubblicitarie di circa 2500 euro annui, per un totale di 47.600 euro. Oltre all’incalcolabile servizio di comunicazioni istituzionali e comunicati di emergenza.
Questo alla faccia della TRASPARENZA………..
Alfonso Santomo