hi mi conosce sa come intendo la politica, quale approccio ho rispetto alle questioni che riguardano la cosa pubblica, e che tipo di lavoro svolgo nel ruolo di opposizione al Consiglio comunale di Giulianova.
La politica è una cosa seria e merita di essere trattata come tale.
Le questioni che sottopongo al dibattito pubblico, il mio impegno di consigliere comunale di opposizione, fondano su argomentazioni, proposte, ma anche spesso critiche rigorose, sempre nel merito delle questioni e soprattutto sempre nel rispetto delle persone.
Spiace dissociarmi dal comunicato del PdL (del due aprile) sul sondaggio deliberativo.
Tengo a precisare che lo stesso comunicato non è stato da me ne letto ne tantomeno sottoscritto prima della sua pubblicazione.
Credo che il PdL di Giulianova, e chi per lui ha scritto e deciso di divulgare il comunicato, abbia perso un occasione per centrare il tema di una critica, che pur deve esserci, sulla scelta e la modalità di adottare certe iniziative da parte dell’amministrazione comunale.
Apostrofare come “marionette” cittadini chiamati, a torto o a ragione, a svolgere un’attività è decisamente una caduta di stile e un modo di fare e di parlare da vecchia politica che non mi appartiene.
Altri a mio modo di vedere sono le cose che non vanno, e che, un partito maturo che mira a proporsi come alternativa alla città deve sottolineare.
Il mio pensiero lo articolerei piuttosto così:
In quale parte dello statuto Comunale è previsto il sondaggio deliberativo?
Quale è il regolamento comunale che stabilisce le modalità di attuazione?
Chi ha deciso di chiamare l’associazione Demos a gestire questo sondaggio?
In base a quale criteri?
Perchè si usano risorse comunali, già particolarmente critiche, per questo sondaggio?
Perchè si usano uffici comunali ( Vedi ufficio elettorale) per un scopo che non è previsto nella gestione amministartiva?
Secondo me non basta una semplice delibera di giunta per attivare un sondaggio che non è previsto dall’organo comunale.
Da ultimo, e non per importanza, visto che sempre si richiama la trasparenza, non è pensabile che un passaggio così non passi per la prima commissione consiliare, peraltro da me presieduta.
Ritengo questo oltre a una grave mancanza di collegialità dei lavori del consiglio comunale anche un grave sgarbo istituzionale di cui chiamo a rispondere il Presidente del Consiglio Nello Di Giacito.
Presidente se ci sei batti un colpo!
Il sindaco deve attenersi a quegli atti amministrativi che gli competono, non può assumere atteggiamenti alla stregua di un podestà.
Sono convinto del fatto che ne con L’atteggiamento di continua prepotenza e arroganza dell’amministrazione comunale, ne tantomeno con comunicati all’olio di ricino la città di Giulianova possa mettersi sui binari della crescita, che prima di tutto deve essere culturale.

Gianluca Antelli