Si può dire che stavolta la fiat 600 dei Giuseppe e Simone Santoleri l’abbiano rivoltata come un calzino. Oltre sei ore di “perquisizione” interna ed esterna da parte dei carabinieri del Ris e con la collaborazione dei militari del Nucleo Investigativo di Macerata e quelli del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Teramo dapprima nella vecchia sede dell’autocarrozzeria Mariani in via Pica e successivamente nella nuova struttura di via Annunziata, struttura munita di carroponte. E sì perché,nella seconda parte dell’ispezione, l’utilitaria è stata sistemata su un carroponte dal momento che i Ris dovevano guardare attentamente nella parte inferiore del mezzo, smontando il carter del cambio ed anche i paragomme e guardando anche nelle più piccole strutture. Importante l’esame del cambio in quanto in data successiva al nove ottobre, giorno della scomparsa della pittrice e, secondo i Santoleri giorno dell’accompagnamento a Loreto, l’utilitaria venne portata in riparazione proprio per un guasto alla scatola del cambio. Cercavano terriccio ed erba e va detto che terriccio, ghiaia e qualche filo ed erba hanno trovato, anche se ora tutto il materiale accuratamente repertato, dovrà essere verificato on la terra e la vegetazione che caratterizzano la zona dove è stato ritrovato il corpo di Renata Rapposelli nella campagna di Tolentino che si affaccia sul fiume Chienti. Si è andati così oltre con l’ispezione dell’autovettura che il viaggio a Tolentino, previsto per ieri pomeriggio, è stato aggiornato a questa mattina. Alla doppia perquisizione di ieri sono stati sempre presenti gli avvocati Carradori e Reitano, legali di Giuseppe e Simone Santoleri ed i due periti da loro indicati, quali Ezio Denti e Luigi Nicotera, con quest’ultimo che avrà un ruolo più importante nella confutazione dei dati che il perito della Procura di Ancona produrrà sui telefonini e sul computer in uso a Simone. A tale proposito va detto che Simone ha potuto riacquistare un cellulare, di quelli che costano poco, avendo modo così di poter dialogare o semplicemente chiedere notizie del padre ricoverato ad Ascoli. Intanto continua la polemica a distanza tra gli avvocati Carradori e Reitano con la farmacista Gabriella Di Sante, la quale ha testimoniato che nel pomeriggio di quel 9 ottobre, tra le 16,30 e le 17, la Rapposelli si sarebbe presentata in farmacia per chiedere un farmaco. Ed ecco che è sbucato fuori il nome di questo farmaco, che può essere venduto senza ricetta. Si tratta del “Setodol” , chiaramente un calmante ma, nel “bugiardino” del medicinale, viene precisato che <pur trattandosi di “farmaci naturali”, la fitoterapia non è innocua: infatti, anche le droghe vegetali, i tranquillanti ed i sedativi cosiddetti naturali, possono essere responsabili di effetti spiacevoli, determinati per lo più dal sinergismo con altre sostanze, o dall’accumulo delle stesse. Gli avvocati insistono nel dire che Giuseppe e Simone Santoleri hanno sempre ribadito del viaggio di Giuseppe con l’ex moglie a Loreto, mettendo in rialto che la farmacista non abbia operato la “strisciata” del farmaco anche se ha sempre sostenuto df aver visto la tessera con il nome della pittrice.