SANT’OMERO – Sono ore di alta tensione a Sant’Omero, dove un ragazzo di quasi 30 anni, Daniele Taddei, non ha più contatti con la famiglia, da quando con voce sibillina ha avuto parola per telefono con il padre ( “ora sono in giro”).
Dopo di che il telefono ha continuato a suonare a vuoto, fino a quando anche quello ha smesso di funzionare. Ora per la famiglia è rimasto solo il silenzio, ma non rassegnazione. Per adesso, ovvero da 17 mesi, di Daniele Taddei, giovane di Sant’Omero, senza troppi grilli per la testa, magazziniere a Nereto, nessuna traccia a nonostante gli appelli. Solo una segnalazione da parte di una donna a Pretara di Isola del Gran Sasso. Il ragazzo è scomparso il 1 agosto del 2014 con la sua Micra Nissan, grigio metallizzata. Quindi tutti dovranno mettere la loro sensibilità per aiutare questa famiglia disperata per la scomparsa di Daniele.
Nei giorni immediatamente successivi alla scomparsa, su una vasta zona del territorio sono state effettuate delle ricerche, sulla base anche di alcune poche (e frammentarie indicazioni), ma nulla. E’ un caso molto particolare quello di Daniele, anche perché non è stata nemmeno trovata l’auto e questo aspetto lascia sempre aperta una speranza nei familiari. Famiglia che vive una situazione difficile ma con grande dignità. Sostenuta dall’associazione Penelope che si occupa di persone scomparse.
“Nelle ore e nei giorni successivi alla scomparsa di Daniele”, racconta il padre Ottavio, ” abbiamo battuto tutti i luoghi possibili, ma senza individuare tracce”.
Mai in passato Daniele aveva manifestato questa volontà. Anzi, tranne rarissime occasioni non aveva mai dormito fuori casa.
Le ricerche sono proseguite, senza esito, anche nei mesi successivi interessando i vari laghi e bacini lacustri del comprensorio. Ma di Daniele nessuna traccia. Ma dove è finito? Dove è finita l’auto, che non si è mai trovata? Tutti interrogativi al momento senza una risposta, risposte che i genitori aspettano con trepidazione.