Si spacciava per dipendente di

Equitalia, conquistava la fiducia dei debitori e si faceva

consegnare somme di denaro in molti casi ingenti. La Guardia di

Finanza di Pescara, però, lo ha scoperto e ieri mattina

posto sotto sequestro preventivo a Giulianova e Roseto il tesoretto messo da parte in

oltre quattro anni di raggiri commessi nelle province di

Pescara, Chieti e Teramo: cinque Ferrari, una Maserati, una

Aston Martin, una Bmw e due moto, oltre a diversi immobili, per

un patrimonio complessivo di oltre un milione di euro.

   All’astuto truffatore – un 45enne originario di Chieti che

dal 2009 non dichiarava alcun reddito al Fisco – si contestano

ora la truffa nei confronti delle vittime, la tentata truffa ai

danni di Equitalia e, di riflesso, alle casse dello Stato per i

mancati introiti, oltre ai reati di falsità in atti e

sostituzione di persona.

   In base alla ricostruzione fornita dalle Fiamme Gialle, il

45enne individuava le possibili vittime – alcune avevano debiti

fino a 300mila euro – e faceva in modo di instaurare con esse un

rapporto di fiducia. Una volta ottenuti i soldi, il truffatore

consegnava quietanze e dichiarazioni liberatorie, come, ad

esempio, la liberazione di un’ipoteca. In alcuni casi ha

addirittura mostrato sul computer una schermata di Equitalia,

fingendo di collegarsi ai terminali della società di

riscossione. “Ci penso io” è il nome dato all’operazione,

proprio perché l’uomo, incontrando le vittime, esordiva con

frasi del tipo “Hai problemi con Equitalia? Ci penso io”.

   Coinvolta nella vicenda anche la madre del 45enne, che dovrà

rispondere di riciclaggio e reimpiego di beni di provenienza

delittuosa. Alla donna – una pensionata che dichiarava redditi

minimi – sono infatti riconducibili gli appartamenti, i garage e

le autovetture che i due hanno tentato di nascondere,

costituendo un artificioso ‘Trust’, ovvero un istituto giuridico

di origine anglosassone che consentiva di proteggere i beni.

   L’astuta truffa è stata ricostruita non solo grazie al

racconto delle vittime, che inizialmente hanno mostrato una

notevole diffidenza, ma anche grazie alla collaborazione di

Equitalia, che aveva presentato denunce contro ignoti relative a

soggetti che rilasciavano falsi certificati, quietanze e

dichiarazioni liberatorie.

   Il truffatore, tra l’altro, attualmente è il legale

rappresentante di una società del teramano che ha di recente

trasferito la propria sede all’estero. E’ dunque probabile che

l’uomo stesse per trasferire il patrimonio al di fuori dei

confini nazionali.

   I dettagli dell’operazione sono stati illustrati stamani nel

corso di una conferenza stampa, dal comandante provinciale della

Guardia di Finanza di Pescara, Mauro Odorisio, dal comandante

del Nucleo di Polizia tributaria, Roberto Di Mascio, e da quello

del Comando Tutela economia, Primiano Doriano Di Salvatore. A

disporre il sequestro, accogliendo la tesi investigativa, è

stato il pm del Tribunale di Pescara Barbara Del Bono.

   Il sequestro dei beni consentirà ora il ristoro delle

vittime dei reati che, a loro volta, potranno risolvere le

proprie pendenze con lo Stato. Annunciando che sono in corso

ulteriori indagini sulla vicenda, gli uomini della Guardia di

Finanza invitano gli utenti a prestare la massima attenzione, al

fine di evitare truffe analoghe. (ANSA).