GIULIANOVA – I soldi per recuperare il relitto dell’Eliana non si trovano. Nessuno ha la possibilità di poter contare su una somma di 45.000 euro (questa è la somma richiesta dal proprietario del pontone che dovrebbe eseguire le operazioni dopo i due tentativi dei vigili del fuoco, falliti per l’eccessivo peso del natante. Ed allora come fare, tenuto anche conto che l’Ente che maggiormente potrebbe contribuire, vale a dire la Regione, ha a disposizione nel capitolo di bilancio relativo agli eventi calamitosi in mare solo 25.000 euro e che non possono bastare nemmeno il ricavato dell’opera di solidarietà dei tutta la marineria e perfino quello dei tifosi della Curva ovest del Real Giulianova? Per questo si sta facendo avanti un’ipotesi da proporre alla Procura ,che conduce le indagini sulle motivazioni alla base dell’affondamento dell’Eliana nel quale hanno perso al vita i marinai Elia Artone e Carlo Mazzi, e cioè quella di evitare il recupero in quanto le vittime sono state recuperate e dichiarate morte per annegamento, procedendo però alla bonifica dei serbatoi con i carburanti, operazione che può essere invece effettuata agevolmente anche sott’acqua. Per questo l’assessore regionale Dino Pepe ed il presidente dell’Ente Porto, Marco Verticelli, saranno convocati a giorni in Procura. Come accaduto con il Diana Madre che giace ancora in fondo al mare.