In premessa è bene precisare che il modello organizzativo della Sanità Italiana sta cambiando e nello specifico il futuro della chirurgia innovativa dovrà passare dalla Day- Surgery all’One Day-Surgery e infine arrivare al Week Surgery, (struttura di ricovero funzionante dal lunedì al venerdì).

Oggi, sempre più nelle U.O.S. di Otorino, al pari di altri reparti operatori si adottano principi di riduzione dei tempi di attesa pre-post operatori.

La Direzione Sanitaria dell’ASL comunicava, giorni fa, attraverso una nota, al Dirigente Responsabile dell’U.O.S. di Otorino Dott. Sergio Molina, la sospensione dell’attività di ricovero, lasciando il solo regime di Day-Surgery (svolgimento di attività ambulatoriale ed esecuzione di piccoli interventi).

Il PDL locale, saputo di tale disposizione, si attivava attraverso il suo Coordinatore che in modo discreto e senza i clamori della stampa s’impegnò incontrare il Responsabile del reparto.

L’obiettivo era di trovare una soluzione immediata al problema.

Alla luce di tale incontro si accertava un aspetto importante, i 450 interventi eseguiti dal reparto di Otorino nell’anno 2010 con l’applicazione della procedura Day- Surgery si sarebbero ridotti dell’80 %.

Situazione di certo non auspicabile, che fare?

In virtù della delibera n. 882 del 6-10-2011 contenuta nel regolamento aziendale dell’ASL, si pensò di dare corpo, al fine di risolvere il problema e tenere in vita le due sedute operatorie settimanali, alla realizzazione del progetto “One Day-Surgery.

La procedura chirurgica eseguibile in tale regime, prevede una notte di degenza ospedaliera che porterebbe ad ampliare di molto la tipologia degli interventi eseguibili dall’unità operativa e di conseguenza il numero degli interventi operatori potrebbero tornare fino a un 80 % di quelli eseguiti nel 2010.

Situazione di certo più consona alle esigenze del nostro ospedale, alla mobilità passiva che si potrebbe creare, all’alta professionalità del personale medico e infermieristico specializzato che ha sempre caratterizzato questo reparto e per ultimo le poche risorse economiche da investire per portare alla luce questo progetto. La filosofia attraverso la quale nascono questi progetti è quella del “vado in ospedale, mi opero e il giorno dopo torno a casa“.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le liste di attesa, il risparmio dei costi dei servizi sanitari, meno stress per il ricovero del malato e dei familiari, sono questi e tanti altri gli argomenti che ci hanno portato a identificare una proposta fattibile e perseguibile a costi irrilevanti.

All’indomani della nota di chiusura fatta pervenire al responsabile del reparto di Otorino, alla luce di quanto espresso, mentre NOI ci attivammo per incontrare il Governatore Chiodi e illustrare la procedura legata al “One Day-Surgery” (cosa che avvenne!), altri, come il Sindaco Mastromauro, pretendevano la sua presenza in città, magari per magnificare le proprie capacità risolutrici legate alle problematiche del nostro Ospedale e altri ancora, sebbene in ritardo di giorni, si affrettavano a intervenire sulla stampa e sulla radio locale per assurgere a ideatori della proposta “One Day-Surgery”.

Nel giro di sette giorni, quest’obiettivo fu raggiunto, grazie anche alla sensibilità della Direzione Sanitaria dell’ASL, che, con successiva nota scritta, ha confermato l’ottenimento della richiesta fatta.

In tante circostanze, come nei consigli comunali, nelle commissioni consiliari e negli incontri pubblici, quando si parla di “ SANITA’, tutti dicono di “spogliarsi dell’appartenenza politica”.

Poi, alla minima occasione, di fronte a problematiche sanitarie che investono il nostro Ospedale, tutti ci ergiamo a salvatori della Patria per appenderci medaglie al collo, anche in un momento in cui la nostra Sanità Regionale è fortemente indebitata e sul futuro del nostro Ospedale non ci sono ancora certezze… e sulle cui responsabilità di certo il centro-sinistra farebbe bene a tacere.  Si parla bene e si razzola male!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

14 Maggio 2011                                                                                   Il Coordinatore del PDL