Dopo la parentesi pubblicitaria tenuta via radio dalla famiglia Antelli e nel corso della quale,al di là di slogan (sempre uguali), non si è avuta nessuna risposta soddisfacente alle domande loro poste, non volendo entrare in polemica inutile con il dr Antelli, che ben ricordiamo nella sua precedente collocazione politica, quando si faceva portabandiera in sanità della giunta Del Turco, o almeno ci provava, insistiamo a riproporre alcuni quesiti.
Premettiamo che a noi interessa, e tanto, che ai cittadini della nostra realtà venga assicurato diritto alla salute ed accesso alle cure almeno uguali in termini di qualità, efficienza ed efficacia a quelli garantiti agli abitanti delle altre aree regionali. E questo è importante venga garantito soprattutto alle persone più deboli, quelle che non hanno santi in paradiso.
Al contrario ben poco ci interessano logiche spartitorie dei posti di “comando” e non abbiamo mai minacciato di far cadere, ad esempio, una giunta provinciale da poco eletta se non soddisfatta la fame di poltrone.
Criticammo apertamente Del Turco sulla gestione della Sanità e si informi il Dottor Antelli, prima di aggredire verbalmente chi fa politica per passione, da chi partirono le prime denunce alle Procure della Repubblica dei quattro capoluoghi di Provincia, sugli strani intrecci di Del Turco e soci con le case di cura.
Lo aiutiamo, ne ha bisogno. Erano a firma dell’allora segretario regionale di Rifondazione Comunista, Marco Gelmini.
Ma si risponda, non solo e non tanto per noi, ma soprattutto per gli utenti, a queste semplici domande:
1- Quando ci si vanta di pareggio di bilancio della sanità abruzzese, si tiene conto della mobilità passiva (50 milioni di euro per il solo 2010, con logiche previsioni ancora più nere per l’anno in corso)? O si fa finta di nulla? Perché non dite alla popolazione che la maggior parte di questo debito è causato dalla ASL di Teramo?
Attenti quindi ad autocelebrare fantomatici pareggi di bilancio. Gli utenti, che sono poi quelli che vi pagano lo stipendio, si domandano se il vero obiettivo di un Sistema Sanitario Regionale è quello di curare i cittadini o quello di autocertificarsi fantastici bilanci, mentre i cittadini per curarsi devono andare fuori asl o addirittura fuori regione.
2- Sono anni che si parla e sparla di un ospedale nuovo per Giulianova. Ma il padre Antelli ben sa, o almeno dovrebbe, che la gente non scappa da questo ospedale perché è vecchio, (allora perché fare sale operatorie nuove, il PS, spostamenti onerosi di Unità Operative?), ma piuttosto per il progressivo impoverimento di professionalità e tecnologie della struttura Giuliese.
O non se n’è accorto? Certo questa colpa non è solo dei politici di destra, ma va condivisa con i politici di centro-sinistra. Certo in tal caso, doppia responsabilità dovrebbe assumersi chi era di centro sinistra nell’era di Del Turco ed ora è diventato di centro destra nell’era di Chiodi. O no?
3- L’esimio dottor Antelli (padre) alla richiesta, più che legittima, di quali attività resterebbero nel costruendo (?) nuovo ospedale ha affermato che resterà un ospedale per acuti, il secondo della ASL teramana. E pensa così di eliminare i dubbi e sospetti della nostra popolazione? Ancora una volta non ha saputo che cosa rispondere. Vogliamo aiutarlo. E domandiamo ancora quali reparti resteranno a Giulianova? Con che organici e con che ambiti di competenza? E per favorirlo ancora di più, vogliamo conoscere quali saranno tra le patologie acute quelle che potranno essere curate nell’ospedale “d’imminentissima” realizzazione.
Non abbiamo l’anello al naso! Non ci interessano le roboanti targhe attaccate davanti alle porte, con titoli e titoloni, gli elenchi di fantasiose unità operative create più per compiacere amici di partito che per rispondere ad esigenze reali dei cittadini. I quali cittadini, e i loro medici di base, vogliono e devono sapere per quali patologie potranno andare in quel presidio, e per quali dovranno recarsi altrove.
4- Perché questa nuova (?) classe “politica” non ha il coraggio di dire onestamente che dietro alla propagandata promessa (e tale questa è, esimio dottor Antelli, sino alla compiuta realizzazione:una promessa) di 5 nuovi ospedali in Abruzzo, c’è la manifesta intenzione di un loro reale ridimensionamento. Del quale si potrebbe anche discutere se ci trovassimo di fronte a gente capace di programmare percorsi di deospedalizzazione, di pensare, e realizzare seriamente, una reale integrazione con la medicina del territorio, di adeguare alle mutate esigenze (ma ve ne siete accorti?) l’offerta di riabilitazione, assistenza domiciliare, e tutela delle categorie più esposte e deboli.
Il tutto basato su seri studi epidemiologici più che da necessità elettorali.
5- Sa bene il dottor Antelli (padre) che nell’ospedale di Giulianova i primari sono quasi scomparsi del tutto. Certo anche all’epoca del suo amico Del Turco, ma poi non sono stati rimpiazzati nemmeno nell’era del suo neo amico Chiodi. E’ chiaro che se si assumono professionisti questi poi vanno pagati. E se l’obiettivo unico del sistema Chiodi è risparmiare (sulla pelle dei cittadini che pagate le tasse poi devono ripagare per ricorrere a prestazioni private, spesso anche nell’ospedale pubblico, per potersi curare in tempi accettabili,) allora ben si capisce il disinteresse a trovare il modo (non ci si dica che lo impediva la legge) di assumere, perché sappiamo che un modo si trova sempre se si vuole.
6- Nonostante le grandi capacità di costruzione della destra italiana (vedi il bellissimo ponte sullo stretto di Messina), ci si dica qual è la tempistica (vera!) del nuovo ospedale. E il cronoprogramma dei lavori. E che cosa si intende fare dell’ospedale vecchio sino al giorno dell’inaugurazione? Per le assunzioni del personale e l’acquisto delle tecnologie aspettiamo il nuovo ospedale? E ai malcapitati che hanno la sventura di ammalarsi in questi anni (4-5, 10?), diciamo di aspettare la realizzazione del nuovo ospedale per curarsi? Chi può rispondere?
7- Che i neo liberisti di casa nostra, si preoccupino allora, al di là delle trovate pubblicitarie, di trovare bravi professionisti, di assumere personale del comparto (ridotto al lumicino e sottoposto a un lavoro massacrante, tutto a scapito di qualità, sicurezza e possibilità di accoglienza adeguata alle aspettative dei nostri tempi), di acquisire nuove tecnologie, di investire in formazione del personale di ogni ruolo. E stiano certi che i cittadini non andranno a curarsi fuori. Anche se le mura dell’Ospedale di Giulianova restassero quelle che sono, o quasi…!
8- Un’ultima cosa. Il dottor Antelli-padre, ex primario ginecologo, e ora direttore sanitario aziendale, deve chiarire se quando parla lo fa come esponente politico della maggioranza di destra o, invece, lo fa come dirigente sanitario pagato con i soldi di tutti gli utenti, anche quelli di sinistra, e non solo con quelli di una parte della utenza. Un po’ di chiarezza è d’obbligo.
Ecco perché, con sorpresa e con altrettanta amarezza, abbiamo registrato quella che, benevolmente, non esitiamo a definire una caduta di stile, da parte del PDL Giuliese. Mandare in una trasmissione radiofonica il dr.Antelli figlio al solo scopo di farsi bello annunciando la nascita di un nuovo Ospedale, la cui costruzione vede come dirigente sanitario referente il padre ha del patetico. L’irruzione in trasmissione del dr. Antelli padre, improvvisato salvagente delle farneticazioni del figlio, relegato al ruolo di un“trota BOSSI” qualunque, è invece semplicemente ridicola.
Partito della RIFONDAZIONE COMUNISTA
GIULIANOVA