GIULIANOVA – Offendeva ripetutamente per anni una ragazza di Giulianova definendola in pratica una “prostituta” che se la faceva con tutti <anche con padre e figlio>, accuse gravissime postate sulle pagine Facebook. La ragazza ha denunciato la donna che inveiva brutalmente contro di lei ed il giudice del Tribunale di Teramo Carla Fazzini, alla luce delle testimonianze e delle prove raccolte dalla polizia postale e dagli avvocati, ha condannato la donna per il reato di diffamazione aggravata a mezzo stampa (come vengono oggi definite le pagine facebook) . E’ stata condannata ad una multa ed al pagamento delle spese processuali ma ora sarà sicuramente più rilevante la somma che dovrà sborsare in quanto la ragazza fatta oggetto di ingiurie si è costituita parte civile e per questo il giudice Fazzini ha stabilito che la somma debba liquidarsi in separata sede. Dalle risultanze probatorie – scrive il giudice nella sentenza – emerge senza ombra di dubbio che l’imputata ha effettivamente inviato in chat privata le frasi offensive di cui al capo d’imputazione e, per quanto attiene alla riconducibilità dei messaggi non ci sono dubbi in quanto in sede di deposizione testimoniale, l’agente della polizia postale di Teramo riferiva che attraverso le indagini si risaliva all’indirizzo “Ip” riconducibile al cellulare in uso all’imputata la quale, un giorno apriva un profilo facebook con un nome fittizio e lo utilizzava per offendere la ragazza, messaggi ingiuriosi che successivamente venivano inviati sempre sula chat privata ad alcuni amici, allargando così la cerchia delle persone anche venivano messe a parte delle accuse false mosse in occasione della parte lesa. Riferendosi a Facebook, il giudice sostine che l’utilizzo di questo nuovo servizio non sembra porre delle limitazioni pr la configurazione di queste tipiche fattispecie perché, tra l’altro, la legge numero 547 del 1993 ha parificato la posta elettronica alla desueta corrispondenza cartacea e quindi trovano applicazione anche per queste nuove condotte lesive dell’onore e delle reputazione del singolo>.