Tutti si erano affrettati a fare documenti, a cantare vittoria.

Quando la verità è emersa in tutta la sua negatività, dagli all’untore.

L’unto – in questo caso – è Roberto Ciccocelli il quale ha avuto il merito (per gli altri il demerito) di andarsi ad informare, di conoscere le cose per come, effettivamente, stavano.

Altri, pur dovendo, sono rimasti a casa.

Bene, chi oggi si informa deve essere arso in una sorta di lista di proscrizione tipica di una guerra civile.

Aggiungiamo; sacrificato sulla pila della cattiveria, sempre più manifesta negli ambienti politici.

Non si riescono, dunque, a comprendere le ragioni di tanta acredine da parte del Consigliere Francioni che oggi torna a firmarsi con la sola sigla “Giuliesi”.

Ma dietro un attacco c’è sempre un perché.

Ed il perché sta nel fatto che Ciccocelli possa fare scelte definitive ed irreversibili che oscurerebbero altri; danno fastidio i suoi 359 voti ottenuti in una lista senza simbolo.

Insomma, Ciccocelli è un gran rompi… e questo procura fastidio.

Piaccia o no, Ciccocelli è una risorsa; un riferimento per la città e per quella frangia di cittadini che, liberamente, non si ritrovano nelle idee di chi l’amministra.

E questo ha fatto capire con nettezza non disdegnando, in qualche circostanza, aperta collaborazione costruttiva con il Sindaco Mastromauro.

Un ultimo accenno lo si deve alla totale assenza di rappresentanti giuliesi nelle istituzioni.

Ciccocelli, di quel pensiero, è un tenace assertore, tant’è che nelle ultime regionali si è molto speso per un candidato locale il quale, purtroppo, non è rientrato nel gruppo degli eletti.

Spiace ancora di più, allora, che susseguenti scelte di diversa natura politica abbiano avuto come contropartita l’offesa personale, modo di comportarsi non nuovo.

Della serie: se stai con me sei bravo; se non ci stai sei un bel “cretino”.

Non è la politica che intendiamo frequentare.

OBIETTIVO COMUNE