L’Italia dei Valori certamente non e’ contro la chiusura del San Liberatore, ne tantomeno dell’ospedale di Sant’Omero. Questo però non vuol dire che non bisogna fare i conti con la realtà.
E la realtà seppur amara ed indigesta ci parla delle criticità in cui versa il settore sanitario e di un processo di

riorganizzazione incentrato su due grandi presìdi.

Se il principale e’ l’ospedale di Teramo non serve resuscitare Pitagora per capire che l’altro nosocomio di riferimento va insediato a Giulianova. Nei prossimi giorni regalerò una cartina geografica della provincia ed un righello per far capire al doppio incaricato consigliere comunale ed assessore Di Giacinto che il nuovo ospedale deve essere ubicato per forza sulla costa e ad una posizione equidistante dai comuni di confine Martinsicuro e Silvi.  Per assurdo collocando l’ospedale a Martinsicuro non credo si offrirebbe un buon servizio ai cittadini di Silvi Pineto Atri Roseto.

Capisco quindi le dichiarazioni doverose e campanilistiche dell’assessore, ma forse sarebbe meglio continuare a battere cassa alla regione e svegliare il suo presidente vista anche la recente manovra cha ci ha lasciati quasi a bocca asciutta, per far sì che almeno un altro ospedale si realizzi concretamente. Perché ormai agli annunci e alle prestidigitazioni di Chiodi non ci crede più nessuno.

 

Riccardo Mercante

Cosigliere Provinciale di Teramo