“Lavoro, ripresa economica e una città, Giulianova, da sottrarre alla mummificazione alla quale, non solo sotto il profilo urbanistico, è stata condannata per decenni. Questi gli obiettivi che ci siamo dati, e che verranno conseguiti non unicamente, ma anche, con la ripresa dell’attività edilizia. Un settore trainante dell’economia che versa in gravissima crisi, con la perdita, in tutta Italia, di 250.000 occupati, con la produzione scesa del 20% e l’utilizzo di ammortizzatori sociali saliti del 300%.”. Il sindaco Francesco Mastromauro scende in campo replicando al consigliere Franco Arboretti, che lo aveva attaccato in un recente comunicato stampa muovendo nei suoi confronti una serie di addebiti relativamente alle risposte date ad un gruppo di artigiani e piccoli imprenditori locali.
“Il consigliere Arboretti, che definisce ‘fantomatica’ la lettera degli imprenditori salvo poi attribuirne credibilità, cita Carlo Petrini e Michele Serra invitandomi a far riferimento a seri economisti perché, altrimenti, susciterei ilarità. Ma da ridere c’è ben poco, quando non si ha lo stipendio garantito e le persone perdono lavoro. Per carità”, continua il sindaco “la diversificazione delle attività è necessaria, ma non mi si venga a dire che l’edilizia sia sprovvista di un ruolo rilevante. E poiché Arboretti vuole referenti autorevoli, gliene fornisco uno io, cioé Alessandro Gaetano, ordinario di economia aziendale all’Università Tor Vergata. Il quale lo scorso 22 dicembre aveva individuato tra i settori economici dalle maggiori potenzialità proprio l’edilizia, invocando misure incentivanti a favore del comparto per contribuire al riavvio del motore dell’economia, ingolfato dalla crisi. Io quindi dico che occorre restituire dignità all’edilizia, e lascio volentieri ad Arboretti i suoi sofismi bucolici.
In ogni caso – conclude il sindaco – bisogna vedere chi ha il naso lungo di Pinocchio, perché il consigliere Arboretti mostra di ignorare, in riferimento alla VAS, che la relativa procedura per l’assoggettabilità deve essere fatta prima dell’approvazione, e non dell’adozione, come peraltro specificato anche dalla Regione. E l’adozione di un PRG è cosa diversa dall’approvazione. Sui ritardi, poi, stendo un velo pietoso. Se si fosse dato retta ad Arboretti, saremmo ancora impegnati a discutere in consiglio comunale! Altro che PRG”.