Caro Direttore
Scrivo a Lei pregando di pubblicare queste righe, sperando che siano
di riflessione per i vertici dell’ASL di Teramo a cui queste parole
sono dirette.
Scrivo non in quanto esponente politico ma come malato oncologico, che
per sua fortuna, almeno per ora, ce l’ha fatta.
Lottare contro un tumore è faticoso , le sofferenze, le angosce e le
paure non lasciano tregua sia al malato sia alle persone vicine.
Nel reparto di Oncologia di Teramo ho conosciuto medici e personale
sanitario dallo spessore morale ed umano incredibile , capaci di dare
speranza nelle situazioni più buie.
Quando si parla della vita di un malato o di una morte dignitosa non
si può guardare un bilancio. L’umanità delle persone non si valuta in
termini economici.
Il reparto di oncologia non deve cedere posti letto ad altri reparti.
Piuttosto il contrario.
Servono camere singole dove i malati più gravi possano arrivare alla
fine serenamente con i familiari al fianco. Servono altri medici e
personale sanitario per garantire un migliore accesso alle cure. E’
necessario potenziare l’ausilio psicologico nel reparto, perché la
mente può cedere ben prima del corpo in queste situazioni. Servono
percorsi che guidino il malato , nei controlli e nelle prenotazioni
degli esami diagnostici.
All’ospedale di Teramo prenotare TAC ed altri esami è spesso un
calvario per il malato e la sua famiglia e questo non è solo ingiusto
ma indegno di una società civile.
Io parlerò chiaro sulla situazione non per sentito dire ma per un
reale e drammatico vissuto.
Lo staff medico era composto da 7 medici originariamente, per gestire
il Day Hospital , la degenza e l’ambulatorio di Atri. Di questi tre
non sono disponibili, per vari motivi , ma nessuno è stato sostituito
ed i malati sono decisamente aumentati.
Il reparto vive con un personale ridotto all’osso che non trova pause
nemmeno fra le mura di casa.
Voi Dirigenti parlate di accorpamenti e di posti letto e cure che
saranno comunque garantite .
Ma questo non è vero.
Saranno sempre questi quattro medici che dovranno visitare i malati
, saranno gli stessi infermieri di oncologia a portare e
somministrare le terapie, caricando di ancor maggior lavoro il
personale del reparto che con orgoglio mi sento di definire “ eroi che
lottano senza mezzi e pause contro il cancro” al fianco dei pazienti.
Chiudere la degenza è una scusa per non sostituire il personale
mancante, per non investire in attrezzature , per non potenziare il
personale medico, infermieristico e l’ausilio psicologico.
Il 10 Settembre si dovrà scegliere se riaprire la degenza di oncologia.
Mi rivolgo voi dirigenti dell’ASL di Teramo.
Ragionate con la testa, usate il vostro cuore e decidete di lottare
al fianco dei malati. Decidete di riaprire il reparto. Decidete di
potenziarlo, di fornire il personale adeguato ed investite in
attrezzature e diagnostica .
Il cancro si combatte con la medicina e con la speranza di poter guarire.
Decidete di dare speranza ai malati e alle loro famiglie , decidete di
portare il reparto a livelli di eccellenza.
Decidete di far sentire ogni malato dell’ospedale come protetto e
assistito da personale dotato di tutti i mezzi possibili per
garantire il loro diritto alla salute.
Io ho sconfitto il cancro per ora, ma la voglia di lottare per chi
vive oggi quel che io ho vissuto ieri non mi manca e con me ci sono
molte famiglie e malati disposti a lottare.
Cari dirigenti lottate con i malati, per i malati .
La riconoscenza e la gratitudine non fanno né diventare ricchi né
garantiscono incarichi ai vertici amministrativi, ma rendono gli
uomini tali.
Marco Borgatti