Intervista shock di un procuratore di calcio, che ha preferito mantenere l’
anonimato, al sito “repubblica.it” , una serie di dichiarazioni molto pesanti,
anche nei confronti di presidenti ed esponenti del calcio abruzzese e che hanno
un filo conduttore comune e cioè che
Secondo il procuratore
e giocatori. Le società di semiprofessionisti, quelle delle serie inferiori, a
quel punto possono recuperare bilanci disastrati inserendo alla voce ricavi
l’investimento dei genitori, oltre ai soldi degli sponsor. E, di fronte a
tesseramenti di massa, la lega fa finta di nulla. Ma chi paga è il giocatore
mediocre, quello destinato alla panchina > Nell’intervista di Corrado Zunino, l’
interlocutore, dopo aver parlato del Brindisi e del suo ex presidente Vitorio
Galigani, che, in Abruzzo è stato direttore generale a Chieti e direttore
sportivo a Pescara, si sofferma sul presidente del Giulianova, Dario D’
Agostino, indicato come titolare di un’azienda che produce uova e pasta fresca.
Di Lui dice che
afferma che
genitori ha guadagnato 700.00 euro>. Denuncia anche una specie di listino in
base al quale divisone e 18.000 in prima>. Cita anche il San marino, società nella quale il
genitore di un giocatore ha trovato il posto di lavoro alla moglie dell’
allenatore>. Non tralascia nemmeno il dirigente federale abruzzese Gabriele
Gravina, che sarebbe stato intercettato in una telefonata al presidente dell’
Arezzo ,Mancini, nell’ambito di Calciopoli 2
calciatore Ranocchia>. Il presidente del Giulianova, D’Agostino, interpellato
in merita, rivela che
altri addetti ai lavoro,. Non è emerso nulla. Io non ho mai preso un euro per
far giocare un ragazzo in prima squadra. Incredibile affermare che ho
guadagnato 700.000 euro tra minutaggio e soldi dei genitori. I bilanci sono
pubblici e si può verificare tutto alla voce ricavi. Invito l’anonimo a
dimostrare quello che dice, inevitabile altrimenti una querela per diffamazione
e con ampia facoltà di prova>.