Serata dedicata alla Puglia domenica 21 Luglio con “Salento Controvento” al Fuga Music Room di Ascoli Piceno, alle ore 21. L’autore salentino Antonio Pagliara, 39 anni passati tra la Colombia, l’Iran e Istanbul, presenterà il libro “Ricadute narrative della contingenza esistenziale”, un caleidoscopio di esperienze, incontri, aneddoti e divagazioni filosofiche in cui si intrecciano i sapori esotici dell’Asia e del Sudamerica a quelli più veracemente nostrani del Salento.
La serata, organizzata dal Fuga Music Room, dal movimento culturale “Brevevita Gruppo Letterario” e da Annalia Natali, sarà presentata dalla scrittrice e giornalista de ” Il Messaggero” Azzurra Marcozzi. Biografia Antonio Pagliara Sono del ’74, paesano di un paesino del Salento. Ho studiato lettere a Lecce. Dopo aver lavorato per qualche tempo in un’agenzia di pubblicità sono scappato in Colombia per 3 anni. Ho insegnato in una scuola italiana a Medellin. Avevo 28 anni. Ho vissuto un anno in Iran. Qui mi sono dedicato alla riscrittura del romanzo iniziato dieci anni prima: Schioma (“pigrizia” in dialetto, un’accidia provinciale e buffonesca che non raggiunge la depressione). Sono stato accusato sin da subito di barocchismo. Sono d’accordo. Sono tornato in Italia per una specializzazione per l’insegnamento, ho insegnato un anno a Gallipoli poi sono scappato in Turchia evitando di un soffio la crisi. A Istanbul ho messo insieme i racconti di ‘Ricadute narrative della contingenza esistenziale’, una specie di gioco tra finzione e vita vissuta, storie legate insieme da qualche cosa che ancora non mi è chiaro. Ho momentaneamente abbandonato la scrittura in prosa per dedicarmi alla composizione di sonetti manoscritti. Il mio terzo libro è infatti una raccolta amanuense di sonetti senza un titolo chiaro. Sto tentando di scrivere un romanzo di fantascienza ma pare che la cosa non voglia coagulare. Quest’anno ho cambiato casa a Istanbul.
Biografia dell’autore
Sono del ’74, paesano di un paesino del Salento. Ho studiato lettere a Lecce. Dopo aver lavorato per qualche tempo in un’agenzia di pubblicità sono scappato in Colombia per 3 anni. Ho insegnato in una scuola italiana a Medellin. Avevo 28 anni. Ho vissuto un anno in Iran. Qui mi sono dedicato alla riscrittura del romanzo iniziato dieci anni prima: Schioma (“pigrizia” in dialetto, un’accidia provinciale e buffonesca che non raggiunge la depressione). Sono stato accusato sin da subito di barocchismo. Sono d’accordo. Sono tornato in Italia per una specializzazione per l’insegnamento, ho insegnato un anno a Gallipoli poi sono scappato in Turchia evitando di un soffio la crisi. A Istanbul ho messo insieme i racconti di ‘Ricadute narrative della contingenza esistenziale’, una specie di gioco tra finzione e vita vissuta, storie legate insieme da qualche cosa che ancora non mi è chiaro. Ho momentaneamente abbandonato la scrittura in prosa per dedicarmi alla composizione di sonetti manoscritti. Il mio terzo libro è infatti una raccolta amanuense di sonetti senza un titolo chiaro. Sto tentando di scrivere un romanzo di fantascienza ma pare che la cosa non voglia coagulare. Quest’anno ho cambiato casa a Istanbul.