TERAMO – “Una gestione economica e finanziaria dell’Azienda sanitaria teramana che non si può di certo definire virtuosa ed oculata è quanto emerge dalla deliberazione della Corte dei Conti del primo giugno scorso.” Queste le parole del Consigliere regionale del M5S, Riccardo Mercante, che ha così proseguito: “Quello che si evince dal provvedimento con cui l’organo di controllo contabile della nostra Regione ha approvato, come previsto per legge, la relazione della Asl di Teramo sul bilancio 2014, oltre a tutta una serie di ritardi, rettifiche, revoche in autotutela e correzioni dell’ultimo minuto che sono espressione di un modo di procedere che è ben lungi dal poter essere considerato chiaro e virtuoso, è che, nonostante i continui rimaneggiamenti dei documenti contabili ed i tempi biblici, in violazione di ogni prescrizione normativa, per il loro deposito, rimangono numerosissime le criticità. A partire dalle irregolarità nella tenuta dei libri contabili, alla impossibilità di escludere che il bilancio sia inficiato da errori che la Corte definisce significativi, dal mancato adeguamento alle disposizioni sui controlli interni di gestione fino alle spese reputate eccessive ed oltre i limiti consentiti per consulenze e per l’assunzione di personale. E come se ciò non bastasse la Corte ha rilevato anche il mancato raggiungimento degli obiettivi attribuiti all’Azienda per l’assistenza farmaceutica e, quel che è peggio, la violazione dei tetti programmati per le prestazioni erogate dagli operatori privati accreditati.

Insomma, se era lecito augurarsi che nella nostra provincia potesse funzionare perlomeno il sistema sanitario – ha continuato Mercante – questo documento della Corte dei Conti spazza via ogni speranza. Questo è solo l’ultimo regalo fatto dalla nostra classe politica e dirigenziale ai cittadini teramani, come se la chiusura del punto nascita di Atri, il continuo depauperamento degli ospedali, la riduzione di prestazioni e servizi ed i tempi di attesa biblici per ottenere quello che, al contrario, dovrebbe essere un diritto fondamentale ed inviolabile, e cioè un’assistenza efficiente e, soprattutto, rapida, non fossero già abbastanza”.