“Sulla vicenda ho agito nella legalità e non vedo perché dovrei dimettermi. Sono stato attento osservatore di regole, condotta, ruolo e della riservatezza necessaria laddove mi era stata richiesta. Credo di aver ridato dignità e diritti ai cittadini, come verrà dimostrato attraverso l’opera di risanamento che si sta portando avanti in questo ente dal 2009. Il dirigente della ragioneria aveva riscosso la fiducia mia e di tutti, anche di quelli prima di me, visto che sono molti anni che ricopre l’incarico dirigenziale. Per il sindaco, i dipendenti onesti e lavoratori, fino a che non si dimostri il contrario, godono tutti della mia stima. La minoranza dimentica che il reato penale è personale ed ognuno risponde delle proprie azioni. Quello che posso garantire è che il Comune in questa vicenda è parte lesa e verrà tutelato in sede penale e civile”. Il sindaco, a dimostrazione dell’assoluta tempestività della sua azione ricorda come, già ad ottobre,  al segretario comunale segnalò la prima operazione contabile poco chiara. Quanto alla seconda vicenda – quella del bonifico alla concessionaria automobilistica- poche ore dopo aver appreso del fatto, sindaco e direttore generale vennero ricevuti dal pubblico ministero per conoscere la vicenda oggetto d’incheista e, quindi, per valutare le procedure da adottare. Per la trasparenza e la chiarezza si è chiesta la costituzione della commissione d’indagine.