Frutta e verdura, componenti essenziali dello stile alimentare mediterraneo, sono ricchi di carotenoidi, pigmenti liposolubili caratterizzati da 10 o 11 doppi legami responsabili delle loro capacità antiossidanti. Il processo di ossidazione delle lipoproteine a bassa densità (LDL), – prima importante fase della malattia aterosclerotica e, dunque, dell’eziopatogenesi degli eventi cardio e cerebrovascolari, – come pure i radicali liberi dell’ossigeno (Reactive Oxygen Species, ROS) costituiscono potenziali bersagli dell’azione antiossidante dei carotenoidi, che fungono da scavenger dell’ossigeno singoletto e dei radicali liberi. Una recente review realizzata da P. Giordano e collaboratori, del Dipartimento di Emergenza e trapianti dell’Università di Bari, mostra che l’azione dei carotenoidi nel ridurre la progressione dell’aterosclerosi può essere dovuta, almeno in parte, alla riduzione della concentrazione dei ROS, messa in evidenza in numerosi studi mediante l’analisi della relazione tra carotenoidi e l’IMT (Intima-Media Tickness), uno dei più affidabili marker dell’evoluzione della placca ateromatosa. Tali studi sottolineano l’importanza dell’implementazione degli alimenti a elevato contenuto di carotenoidi nelle abitudini alimentari delle persone, quale strumento efficace per la riduzione dell’ossidazione delle LDL e del loro impatto sulla funzione endoteliale.
dottor Pietro Campanaro