Era nato per lo sport. Ne praticava almeno tre diversi e per farlo viaggiava molto. Poi un incidente dall’epilogo tragico li aveva impedito per sempre di utilizzare le gambe ed il busto
. Fino al giorno in cui, grazie all’aiuto di un’amica, è tornato a vivere con e per la sua passione e a vincere il terzo premio ai campionati nazionali di nuoto. E’ la storia di Iwan Piccioni, giuliese, di 36 anni, che a causa di un gravissimo incidente con la moto, avvenuto nel 2008, è costretto sulla sedia a rotelle, avendo perso l’utilizzo degli arti inferiori e del busto. Sembrano passati solo pochi istanti da quel terribile giorno in cui Iwan aveva deciso di andare a trovare un amico in un bar di Contrada Maggi, e di raggiungerlo in moto, vista la bella giornata. Ma non poteva immaginare il pericolo che avrebbe trovato dietro una discesa. Lui, un ragazzo iper sportivo, con la testa sulle spalle ed abituato a qualsiasi tipo di situazione estrema, proprio per il kate surfing e il wind surf, due tra le tante attività sportive che praticava e per le quali viaggiava spesso. Un auto invece, nel fare inversione di marcia, gli tagliò la strada e il giovane finì schiantato contro di essa. Restò in coma per due mesi all’ospedale di Ancona, poi altre terapie a Pineto, Imola ed altre cliniche. Nonostante tutto il responso dei medici fu chiaro: lesioni midollari complete. Per il trentacinquenne giuliese voleva dire abbandonare i suoi sport estremi, sentirsi sacrificato in tutto, abbandonare i sogni e la vita di prima. Fini a quando, così, per gioco, un’amica fisioterapista, Elvia Rega della Asd nuoto per non vedenti di Teramo, non l’ha convinto a riprendere gli allenamenti di nuoto. , racconta Iwan, <
Azzurra Marcozzi (tratto da Il Messaggero))