Fermato e malmenato all’Oktoberfest di Monaco e costretto a dormire in metropolitana. Protagonista di questa brutta avventura un giovane giuliese, P.T. che aveva deciso di passare un weekend tranquillo con amici alla celebre manifestazione tedesca dedicata alle tradizioni popolari e gastronomiche ma soprattutto alla birra. Arrivato a Monaco con la sua comitiva di amici, dopo essere passato in albergo per ristorarsi un po’, avrebbe deciso di recarsi subito alla manifestazione

. Qui, tra i vari festhall, ovvero gli stand delle migliori birrerie tedesche allestiti all’interno del padiglione che ospita l’evento, il ragazzo avrebbe consumato qualche bicchiere di birra di troppo. Probabilmente sotto l’effetto dell’alcol, lui ed un amico avrebbero iniziato ad assumere un atteggiamento un po’ “effervescente”, tanto da allertare gli agenti di Polizia tedeschi che in quel momento si trovavano vicino allo stand. I poliziotti hanno chiesto loro i documenti e poi li hanno accompagnati in commissariato. Uno dei due giuliesi , dopo qualche ora di fermo è stato subito rilasciato, all’altro, purtroppo, pare sia toccato tutt’altro trattamento. Secondo il racconto degli amici, alcuni agenti della Polizia locale dopo avergli sequestrato documenti, soldi, due cellulari ed il giubbotto che aveva addosso, l’avrebbero iniziato a spintonare e a colpire ripetutamente tanto da fargli perdere conoscenza. Il racconto del ragazzo della sua permanenza in commissariato infatti si interrompe qui. Più tardi il giovane si sveglierà sdraiato a terra sotto l’androne di una casa, abbandonato a se stesso, dolorante e stordito,senza documenti, senza soldi e nessun riferimento. Non avendo più con se i cellulari e non ricordando il nome dell’hotel nel quale alloggiava, non sarebbe riuscito nemmeno a mettersi in contatto con gli altri amici per farsi venire a prendere. Allora, preso dalla più totale disperazione e per non trascorrere la notte all’addiaccio, il ragazzo si sarebbe rifugiato in un  vagone di una metropolitana. La mattina dopo il giovane si sarebbe recato nel presidio medico più vicino per farsi  visitare. Ed è qui che  fortunatamente gli amici, preoccupati per quanto accaduto allo stand e non avendolo visto rientrare in hotel, sarebbero riusciti a trovarlo dopo aver provato inutilmente a contattarlo telefonicamente. Vedendolo visibilmente provato si sarebbero fatti raccontare quanto accaduto, ed avrebbero subito accompagnato l’amico in commissariato per farsi restituire gli effetti personali che gli erano stati sequestrati la sera prima. Se non altro almeno i documenti. Ma, sempre secondo il racconto di chi era a Monaco con il giovane, gli agenti si sarebbero rifiutati di restituirgli sia i documenti che i soldi (circa 400 euro in contanti) ed anche i cellulari e perfino il giubbotto  che aveva addosso il giorno prima. Alla luce di quanto raccontato dal ragazzo, ora gli amici vogliono capire realmente cosa sia accaduto quella notte a Monaco, ma soprattutto cosa avrebbe scaturito un così brutale intervento da parte della polizia locale. Pertanto hanno chiesto già l’assistenza di un legale che muoverà i passi necessari per una  ricostruzione obiettiva di fatti che appaiono particolarmente incresciosi. Non è escluso che della vicenda possa essere informata anche la Farnesina a Roma.

 (da Il Messaggero)