GIULIANOVA – E’ stata condannata a due anni e sei mesi l’ex impiegata dell’ufficio anagrafe del Comune di Giulianova Adele Crocettiono passati otto anni da quando l’ex dipendente del Comune di Giulianova, ora in pensione, Adele Crocetti si sarebbe intascata i soldi per la tumulazione e l’estumulazione, lasciando una cinquantina di giuliesi a loro insaputa senza i loculi che loro avevano pagato in contante direttamente allo sportello e non tramite bollettino. Ieri, il pm Laura Colica titolare dell’inchiesta che ha trascinato la Crocetti a processo con l’accusa di peculato, falso e truffa, nei suoi confronti ha chiesto al termine della requisitoria una condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione (l’udienza per la sentenza è stata rinviata, ndr). Ad agosto del 2016 l’ex impiegata infedele era già stata condannata dalla Corte dei Conti a pagare 61.040,52 euro al Comune di Giulianova come risarcimento, l’equivalente di quanto avrebbe intascato senza versare nelle casse dell’Ente. Il meccanismo era semplicissimo: chi si recava in Comune per i servizi cimiteriali anziché pagare col bollettino postale lasciava i soldi in contante direttamente alla Crocetti che, secondo l’accusa, se li intascava. Ad un certo punto c’è stato un grosso ammanco nelle casse comunali eppure a far scoprire la vicenda non è stato questo aspetto, ma piuttosto il venir meno dei loculi a chi il posto l’aveva pagato e al momento del bisogno non ce l’aveva perché ovviamente in Comune non risultava niente. <In qualità di pubblico ufficiale – si legge nella richiesta di rinvio a giudizio -, nell’esercizio delle sue funzioni e del suo servizio, giovandosi dell’errore dei privati cittadini che invece di effettuare versamenti di somme sul conto corrente del Comune, effettuavano i versamenti in contanti nelle sue mani in quanto referente dell’apposito ufficio, riceveva indebitamente e riteneva indebitamente le somme di denaro che i privati versavano quale pagamento di concessione di loculi, rinnovi di concessioni e prenotazione di loculi, appropriandosi di tali somme, non versandole nelle casse per un totale di 58.206,56 euro (coinvolte complessivamente 55 persone e, tra questi, ingannato anche un consigliere comunale)>. Per arrivare a intascarsi i soldi versati dai cittadini per i loculi e i servizi cimiteriali, l’ex impiegata avrebbe anche falsificato le firme dello stesso primo cittadino e del dirigente comunale Andrea Sisino.