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GIULIANOVA – <No, non sono io il mostro che cercano>. Non ha molta voglia di parlare <assediato –confessa- come sono stato dai giornalisti>, dice Marco Ciprietti, 49 anni, titolare e e personal training di una palestra di Giulianova “vecchio” amico di Fabiana Piccioni, come lui stesso tiene a sottolineare>. Non vorrebbe parlare ma poi qualcosa dice, non può fare diversamente, sapendo di essere stato indicato come “coinvolto”nella vicenda della morte della donna trovata semicarbonizzata in un prato di via Cavoni nella parte alta della città. <Con Fabi- conferma- siamo stati amici da trent’anni, da quando avevo sedici anni, in pratica, amici fraterni, ci confidavano tutto, anche se , poi, negli ultimi tempi, le frequentazioni erano un po’calate. L’ultima volta ci siamo incontrati il 29 dicembre scorso da “Malto da legare” in viale Orsini ed abbiamo bevuto una birra. Non l’ho trovata preoccupata, anzi, abbiamo parlato di molte cose ma era tranquilla, solare, come lo è sempre stata. Che cosa è accaduto poi ? Non sta a me dirlo. Non lo so, da quel giorno, non l’ho più vista>. Ma c’è un altro episodio che coinvolge e qui in maniera più diretta Ciprietti. Ed è stato quando la mamma di Fabiana, Giulia, due giorni dopo la scomparsa della figlia, si è recata a casa sua chiedendogli dove fosse sua figlia. E qui ci sono versioni diverse sul colloquio. La donna avrebbe dichiarato di essere stata maltrattata e mandata via, mentre Marco dice: <E’ vero, la mamma è venuta a casa mia e voleva avere notizie della figlia, anzi era convinta che fosse lì ed allora io l’ho anche invitata a salire ma lei se n’è andata>. Ed è stato dopo questa “visita” che i genitori di Fabiana si sono recati dai carabinieri a sporgere denuncia della scomparsa della figlia ed in quella sede hanno riferito del fatto che la mamma era stata a casa di Marco e di non averla trovata. Poi si è parlato di sospetti. <Ed allora? <I carabinieri- conferma Ciprietti- mi hanno convocato in caserma ed io sono andato ed ho raccontato tutto quello che potevo dire dei nostri rapporti e come ho vissuto i giorni da quando l’ho incontrata al pub, tutto facilmente verificabile>. I militari hanno confermato di averlo sentito come “persona informata dei fatti” e non come indagato confermando che, al momento, non ci sono persone indagate. Ma il suo nome è rimbalzato anche in Procura ma poi Marco ha fatto di più e su facebook ha dedicato questo post alla ragazza corredato da due cuori: “Piu di 30 che siamo amici eri una sorella per me. Ne abbiamo passate tante insieme. Per sempre la mia migliore amica Riposa in pace Fabi” e, seguire tredici commenti di amici e 64 “mi piace”. Intanto ieri i familiari della vittima e l’avvocato Pier Francesco Manisco, hanno deciso di incontrare i giornalisti in una conferenza stampa che è stata convocata nell’abitazione della famiglia alle 11 a Giulianova, conferenza stampa che è stata poi annullata. <Al di là del fatto di cronaca e degli sviluppi che lo stesso avrà- ha precisato il legale- teniamo assolutamente a dipingere la figura di Fabiana per quella che era, una ragazza solare, con tanti amici e che aveva svolto anche con entusiasmo il volontariato e non era di peso alla famiglia, lavorava anche se non aveva un’occupazione fissa. Non meritava assolutamente quella fine ed i genitori ed il fratello tengono tanto soprattutto a quest’aspetto, raccontare veramente chi fosse Fabiana e quanto grande sia il loro dolore per questa tragica perdita>.