GIULIANOVA – La Commissione pari Opportunità del Comune di Giulianova, da sempre in prima linea per la sensibilizzazione dei cittadini e degli studenti contro la violenza di genere, ha distribuito in questi giorni ben 300 mascherine in tessuto, recanti il numero telefonico della Rete Antiviolenza (1522) ai dipendenti del Comune di Giulianova, degli sportelli Inps, Agenzia delle Entrare e Cup della Asl di Teramo, di supermercati, farmacie, negozi ed associazioni del territorio giuliese, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Obiettivo dell’iniziativa della Cpo è quello di divulgare, il più possibile, il contatto della rete nazionale e spronare le donne a denunciare casi di maltrattamento fisico e psicologico.

Il report realizzato dal Centro Antiviolenza “La Fenice”, diffuso recentemente dalla Provincia di Teramo e dalla Commissione Pari Opportunità provinciale, delinea chiaramente quelli che sono i dati ed i numeri delle donne vittime di violenza nella provincia che, nei mesi successivi al lockdown, hanno inoltrato una richiesta d’aiuto. Fino al 18 novembre 2020 sono state 71 le donne che si sono rivolte al Centro e 7 quelle ospitate nella casa rifugio “Casa Maia”. 40 le donne che hanno avviato un percorso di assistenza psicologica, legale e sociale, 19 quelle che, purtroppo, l’hanno interrotto.

“Questi dati evidenziano un’impennata di segnalazioni subito dopo il primo lockdown – dichiara l’Assessore alle Pari Opportunità Lidia Albani – 71 donne sono uscite dal silenzio ed hanno intrapreso la scelta di denunciare. Negli ultimi anni sono state diverse le segnalazioni che la nostra Cpo ha raccolto, inoltrate poi al Centro Anriviolenza “la Fenice”, diverse delle quali si sono concluse con la presa di coscienza da parte delle vittime e la denuncia del carnefice. Quest’anno, in occasione del 25 novembre, impossibilitate a causa dell’emergenza sanitaria di organizzare incontri pubblici, abbiamo deciso di sensibilizzare i cittadini attraverso la diffusione delle mascherine recanti il numero della Rete nazionale Antiviolenza, affinché, soprattutto in questo secondo periodo di isolamento forzato dove, molto spesso, le donne vittime di violenza sono costrette in casa con i loro aguzzini, sia ben visibile e condiviso il contatto d’aiuto”.

“Ringraziamo le Deputate Stefania Pezzopane e Valentina Corneli che hanno aderito al progetto, indossando in Parlamento le mascherine da noi realizzate – dichiara la Presidente della Cpo Marilena Andreani – auspichiamo di poter riprendere presto, come Commissione, la nostra campagna di sensibilizzazione nelle scuole che, negli anni, ha avuto riscontri importanti nella diffusione del rispetto della donna e nella creazione di una educazione culturale ad una sana affettività”.

“La Commissione Pari Opportunità del nostro comune svolge, da anni, un ruolo fondamentale nella sensibilizzazione del territorio ed in particolar modo nell’educazione dei nostri concittadini più giovani – dichiara il Sindaco Jwan Costantini – grazie anche all’istituzione di due premi scolastici sempre molto partecipati, uno dedicato all’Onorevole Filomena Delli Castelli, eletta all’Assemblea Costituente e l’altro intitolato alla dottoressa teramana Ester Pasqualoni, vittima di femminicidio nel 2017 . La neo costituita Cpo sta già lavorando alla stesura di progetti ed iniziative, non solo volti all’eliminazione della violenza di genere, ma anche al rispetto delle pari opportunità di ognuno”.

Anche quest’anno, il Comune di Giulianova, ha partecipato alla campagna di sensibilizzazione sociale, virale e gratuita contro la violenza sulle donne “Posto Occupato”. L’iniziativa prevede che in luoghi pubblici, sedi istituzionali, scuole, mezzi di trasporto, venga riservata una sedia, con affissa la locandina “Posto Occupato”, in memoria delle vittime di femminicidio, un posto riservato per sempre alle donne che avrebbero voluto, potuto e dovuto essere lì se qualcuno non avesse messo fine alla loro vita. Un “Posto Occupato” è stato idealmente riservato tra i banchi della Sala Consiliare, ai piedi della targa realizzata alla memoria delle donne vittime di femminicidio.