GIULIANOVA – La divisione di rianimazione dell’ospedale di Giulianova ha bisogno di urgente interventi strutturali, per cui deve essere “sistemata” in altra ala del nosocomio. Lavori urgenti e non più differibili, come, ad esempio, l’impianto di climatizzazione e persino la pavimentazione e, da quello che si è appreso, potrebbero non bastare i tre mesi ipotizzati per eseguire il tutto, ma si potrebbe scivolare a cinque. Ebbene, a fronte di questa situazione estremamente delicata, ancora non si riesce a perfezionare il trasferimento nell’unico <posto possibile, là dove c’era un tempo urologia e poi trasformata (con lo spreco di tanti soldi) in camere a pagamento e poi ancora adattato al reparto che avrebbe dovuto ospitare (quello di cardiologia con annessa Utic). Tutto bloccato in attesa, appunto, dell’’arrivo di Rianimazione. Ma ancora non si riesce a far nulla. Ci sarebbe un contrasto di documenti e burocrazia (che dovrebbe sempre risparmiare la sanità) tra la Asl ed il Comune di Giulianova. Al centro del contrasto il cosiddetto documento di fine lavori. Infatti, quando ha dovuto ristrutturare il reparto al quarto piano la Asl aveva presentato all’Ufficio tecnico una Scia (documento di inizio lavori) ed ora, per dare l’ok al trasferimento di rianimazione, a Palazzo chiedono il documento di fine lavori,. Un semplice foglio e non, come avrebbe fatto la Asl, l’attestazione di fine lavori perché questo comporterebbe una lunga serie di altri documenti che allontanerebbe ancora di più la soluzione del problema. Le due parti, finora, sembrano avere, dunque, due soluzioni diverse per il documento di fine lavori ed il tempo scorre inesorabilmente.E quando ci sono questi ritardi, a Giulianova , si pensa subito alla chiusura di un altro reparto, come ormai si è abituati dal tempo del manager Mario Molinari, purtroppo scomparso ma sotto il quale si avviò il processo di smantellamento irreversibile dei reparti.