La Guardia di Finanza di Roseto degli Abruzzi, a conclusione di articolate e complesse indagini, ha denunciato 7 soggetti, tra imprenditori e prestanome per associazione per delinquere finalizzata alla perpetrazione di reati tributari.
L’indagine che ha consentito di attenzionare 15 soggetti, a vario titolo coinvolti nella frode fiscale, era partita dall’esame di alcune fatture ‘’sospette’’ rinvenute presso una delle società verificate, tutte riconducibili a due imprenditori rosetani e gestite tramite prestanomi cinesi.
Il successivo sviluppo della copiosa documentazione acquisita ha indotto i militari ad approfondire taluni documenti contabili ponendo in essere una serie di controlli incrociati con aziende operanti in Emilia Romagna.
Nel dettaglio sono state individuate ben cinque società operanti nella produzione di capi di alta moda, tutte apparentemente amministrate da soggetti prestanome e nulla tenenti, che sono risultate totalmente sconosciute al fisco non avendo mai provveduto ad assolvere agli obblighi di presentazione delle dichiarazioni fiscali e che, sistematicamente, non versavano nulla al fisco.
Successivamente, per prevenire i controlli, provvedevano al trasferimento dei beni strumentali e delle maestranze, senza regolare assunzione e non in regola con le posizioni contributive, da una società all’altra.
La Guardia di Finanza ha, altresì, accertato che i due imprenditori distraevano continuamente disponibilità finanziarie dalle aziende che, spesso, finivano per essere accreditate su conti correnti accesi presso istituti di credito aventi sede nella Repubblica di San Marino.
Infine la condotta criminosa si perfezionava con l’occultamento o la distruzione delle scritture contabili al fine di rendere più difficile l’attività di ricostruzione delle dinamiche aziendali da parte delle Fiamme Gialle.
Complessivamente la Guardia di Finanza ha accertato che sono stati evasi al fisco oltre 8 milioni e 500 mila Euro di ricavi ed oltre due milioni di Euro di I.V.A.
Ora la posizione degli imprenditori rosetani e quella dei soggetti prestanome cinesi è al vaglio della Procura della Repubblica di Teramo che dirige le indagini.
L’odierna attività di polizia economico- finanziaria svolta dalle Fiamme Gialle della Brigata di Roseto degli Abruzzi, in linea con le missioni istituzionali affidate dal D.Lgs. nr.68/2001, rientra nelle attività del Corpo nei settori della Tutela delle Entrate e della Tutela dei mercati a garanzia della competitività delle imprese che operano sul mercato nel pieno rispetto della normativa tributaria e giuslavoristica.