IL SONDAGGIO
Italia spaesata: crollano governo e premier
ma la sfiducia affonda anche il centrosinistra
La rilevazione mensile di Ipr-Marketing. L’esecutivo mai così in basso (34%) 
insieme al Pdl. E resta al minimo anche il gradimento per Berlusconi. Tonfo 
ancor maggiore per Pd (-6) e Idv (-4). Sale l’Udc e la vera trionfatrice è la 
Lega

 
di ANGELO MELONE

GOVERNO mai così in basso nella fiducia degli italiani. E’ questo il dato – 
per altro atteso – del sondaggio mensile che Ipr-Marketing conduce per 
Repubblica.it. E con il governo resta al minimo storico anche il gradimento nei 
confronti del presidente del Consiglio. Unica forza in controtendenza nella 
maggioranza è la Lega Nord. Ma dall’indagine sui sentimenti degli elettori 
emerge anche un altro dato negativo di grande rilievo, che conferma una 
sensazione diffusa: del tonfo della maggioranza non è in grado di approfittare 
l’opposizione. Almeno quella storica di centrosinistra (fa eccezione l’Udc), 
che accusa un calo se possibile ancora maggiore di consensi.  L’Italia è 
spaesata, e le rilevazioni lo confermano.

GUARDA LE TABELLE 1

Si parte dallo spaesamento anche nel campo dei cittadini che trovavano il loro 
riferimento nel centrodestra: si uniscono agli insoddisfatti – o ostili – verso 
il governo, portando i consensi all’esecutivo al livello più basso di sempre: 
un 30% che fa segnare l’arretramento di ben il 3% rispetto all’ultima 
rilevazione, quella di luglio. Ma non basta. Tra liti e promesse mancate, 
l’esecutivo è su una clamorosa china se si considera l’intero arco della sua 
vita: si passa dal 54% del settembre 2008, al 44 del settembre 2009, al 34 – 
dicevamo – di questi giorni: un crollo di venti punti, leggermente corretto 
dalla lieve ripresa di apprezzamento di luglio (a quota 33%) per subire un 
colpo durissimo dalla paralisi dell’ultimo periodo.

E’ la stessa opinione che gli elettori mostrano nei confronti del presidente 
del Consiglio. Berlusconi è inchiodato al 39% dei consensi che si conferma per 
il secondo mese il suo livello più basso, punto negativo di una parabola 
discendente che dura ormai da più di un anno.

Con lui precipita il Pdl, all’indomani della fuoriuscita dei finiani. Anche il 
partito deve registrare il minimo storico al 34%, un punto in meno rispetto a 
luglio e ben sei nel confronto con giugno. La scissione del Fli, dunque, pesa. 
Ma pesa soprattutto il crollo di immagine, del quale approfitta a man bassa la 
Lega Nord, vera trionfatrice di questa rilevazione mensile con ben il 3% in più 
rispetto a luglio. Un 33% di consensi (praticamente gli stessi del Pdl) che 
conferma una sensazione diffusa. E dei quali Bossi, i suoi ministri, gli 
esponenti leghisti sembrano essere ben coscienti nella loro continuo agitare lo 
spettro delle elezioni fino a tenere in scacco l’intera maggioranza.  

Di tutto questo – dicevamo – di fronte a un’Italia disorientata, non sa far 
tesoro l’opposizione che non sembra riuscire a conquistarsi la fiducia dei 
cittadini (ndr: nel sondaggio conta chi ha risposto: molta o abbastanza) come 
alternativa alla guida del Paese. In particolare quella di centrosinistra che 
deve registrare una calo ancora maggiore. Un vero e proprio crollo. Che si 
traduce nel -6 per il sempre più diviso Pd. Il suo 26% di gradimento è davvero 
una soglia bassissima: praticamente ha sperperato un 14% di fiducia negli 
ultimi sei mesi. Una posizione che continua a vederlo al di sotto del 29% 
dell’Italia dei Valori. Ma anche per il partito di Di Pietro suona il 
campanello d’allarme: gli elettori sembrano, anche in questo caso, essere 
sempre più disaffezionati e il calo rispetto a luglio è altrettanto sonoro: 
-4%. Unica eccezione l’Udc: il partito di Casini cresce, conquista 2 punti e 
con il suo 33% risulta essere quello con maggior gradimento tra le forze di 
opposizione.

Infine uno spiraglio sulle conseguenze del terremoto d’agosto: Futuro e 
Libertà. Ma qui – avverte l’Ipr – la rilevazione dà indicazioni parziali, non 
esistendo alcun raffronto. Comunque il movimento di Fini raccoglierebbe il 20% 
della fiducia. Ma le ripercussioni che gli sviluppi politici delle prossime 
settimane avranno sulla sensibilità del Paese potranno essere valutate meglio 
tra un mese.