Il Comune ha fatto partire la richiesta di finanziamento, rispettando i tempi strettissimi imposti dalla Regione Abruzzo, per accedere ai fondi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici previsti dal “decreto del fare”. “Alcuni, i soliti professionisti della polemica, avevano già preconizzato ritardi e negligenze da parte nostra. E sicuramente avrebbero gioito nel caso in cui avessimo perso la lotta contro il tempo. Invece – dichiara il sindaco Francesco Mastromauro – questi facili profeti di sventura ancora una volta sono stati smentiti perché, imprimendo una forte accelerazione all’attività dei nostri uffici tecnici, siamo riusciti ad approntare il progetto inviandolo in tempo utile alla Regione Abruzzo, che a sua volta dovrà trasmetterlo, entro il 15 ottobre, al MIUR, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Abbiamo scelto di mettere in sicurezza la materna ed elementare “Don Milani” perché in quel plesso è ospitato il più alto numero di allievi presente in città. L’intervento, che prevede una spesa complessiva di 1.596.000 euro, a totale carico dello Stato, consentirà di incrementare del 46% il coefficiente di vulnerabilità sismica. In altre parole l’edificio sarà in grado di opporre una forte resistenza in caso di eventi tellurici. Nel caso in cui verranno accordati i finanziamenti richiesti, la Regione ha stabilito che gli interventi dovranno essere eseguiti da febbraio a settembre 2014. Ma per evitare disagi alle attività didattiche, la maggior parte dei lavori verrà eseguita durante il periodo estivo, mentre saranno adottati opportuni adeguamenti per la parte dei lavori da eseguire nel periodo febbraio-giugno. Resta da sottolineare il fatto – prosegue il sindaco – che la somma prevista per l’Abruzzo, appena 4 milioni sui 450 complessivamente previsti per tutt’Italia, è assolutamente inadeguata per soddisfare le esigenze, numerosissime, della nostra regione. Non vorrei che, dopo aver fronteggiato i tempi davvero stretti per la progettazione, mobilitando energie umane e professionali, gli Enti locali, costretti a gare contro il tempo nel tentativo di attingere risorse divenute oggi più che mai indispensabili a causa dei tagli feroci imposti dal Governo, si ritrovino con un pugno di mosche in mano. O a combattere una sorta di lotta tra poveri a causa della esiguità delle risorse messe a disposizione”