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TERAMO – Ad assumere l’incarico di direttore medico della Uoc Igiene, epidemiologia e sanità pubblica, è stata Marina Danese, teramana, medico specializzato in Igiene e medicina preventiva e in Ginecologia e ostetrica, dal 1990 in servizio nell’unità operativa di cui ha appena preso la direzione. Ha svolto ruoli determinanti in progetti in ambito preventivo diretti sia alla popolazione giovanile che alla tutela dell’ambiente, con particolare attenzione alle esigenze di cittadini e imprese. Da anni partecipa a una serie commissioni in ambito autorizzativo a livello locale. E’ componente del Comitato regionale vaccini.
Direttore della Uoc Anestesia e rianimazione del Mazzini è stata invece nominata Federica Venturoni, anche lei teramana, specializzata in Anestesia e Rianimazione, dal 2006 dipendente della Asl di Teramo, prima in servizio a Giulianova, dal 2008 a Teramo. Venturoni, nel periodo di servizio nel reparto teramano ha portato avanti progetti sull’umanizzazione delle cure, e in particolare il progetto pilota regionale “Rianimazione aperta”. Da sempre punto di riferimento nella formazione del personale sia nell’emergenza che nell’area critica ad alta intensità, è impegnata anche nella sorveglianza e monitoraggio delle infezioni ospedaliere.
Salgono dunque a sette le nomine a direttore medico “in rosa” effettuate dal direttore generale Maurizio Di Giosia, dall’inizio del suo mandato. In totale sono 21 le donne nominate a capo di unità operative, complesse o a valenza dipartimentale, dal 2019 ad oggi.
“E’ questa la testimonianza della preparazione delle professioniste donne”, commenta Di Giosia, “per la nostra azienda costituiscono, a diversi livelli, una risorsa imprescindibile. L’apporto dato in termini di competenze e di capacità organizzative nel corso di questi ultimi anni dalle donne che hanno responsabilità dirigenziali è stato notevole. Posso affermare che tutte rappresentano punte di eccellenza della sanità teramana. A margine, e non senza una nota di orgoglio, faccio notare che sono in maggioranza espressione del nostro territorio, che evidentemente è una fucina di conoscenza e talenti”.