Ormai è chiaro che ci si muove su due tavoli per quanto riguarda l futuro del Giulianova. C’è la cordata di imprenditori di fuori città che ha come referente l’imprenditore giuliese Adriano Mattucci ed è quella che tratta direttamente con il presidente D’Agostino. C’è in vece quella tutta giuliese
che ha però da tempo abbandonato l’idea di poter ripartire dalla serie C e di tebntarre di allinearsi ai nastri di partenza o nel campionato di serie D o in quello di Eccellenza con lo scopo, in quest’ultimo caos, di vincerlo e tornare in serie D con Ancona, Cicvitanovese, Maceratese, Sanbenedettese e tutte le altre, perché, per iscriversi subito in Interregionale ci vorranno 300.000 euro che al momento non ci sono. Tornando alla prima cordata va detto che anche ieri c’è stato l’incontro di alcuni dei suoi rappresentanti con il presidente D’Agostino, che attende i famosi
da 150 a 200.00 euro) per sanare alcune situazioni debitorie pregresse e poi procedere all’iscrizione in terza serie. D’Agostino sta procedendo ad alcuni adempimenti come quello di reperire un terreno di gioco diverso dal Fadini , notoriamente giudicato (a torto) non idoneo per la seconda divisione, mentre non avrebbe problemi per i campionati dilettantistici. La Lega Pro ha già proposto al Giulianova calcio alcuni campi come quelli di Celano, Teramo, Pescara e L’Aquila e il Giulianova avrebbe espresso una preferenza per l’impianto di Celano. Si potrebbe arrivare ad una situazione paradossale. Se D’Agostino ce la fa ad iscriversi (ed ha sempre detto che non ce l ’avrebbe fatta da solo, ma ora da solo non sarebbe)n l’altra cordata porterebbe ugualmente avanti il suo progetto ed allora si potrebbero avere addirittura due squadre mentre forse sarebbe meglio unire le forze e gli sforzi. Ma si parte da due concezioni diverse e che al momento appaiono inconciliabili.