TERAMO – Domani il Comitato VIA tornerà ad occuparsi del progetto per la realizzazione di una piattaforma di rifiuti liquidi non pericolosi nella zona industriale di Nereto (TE), intervenendo anche sulle concessioni di derivazioni di acque.
Il procedimento autorizzatorio è stato avviato ad ottobre 2017 e già questo indica un primo grosso problema: tra stop, rinvii, integrazioni e riavvi sono due anni che la questione va avanti nonostante le procedure per le valutazioni ambientali prevedano tempi certi per prendere decisioni nell’interesse di tutta la collettività.
Il secondo aspetto problematico è proprio quello dell’interesse collettivo. Contro la realizzazione di questo intervento si sono pronunciati tantissimi cittadini e molte istituzioni ad iniziare dall’amministrazione comunale sul cui territorio dovrebbe sorgere l’impianto. È assurdo che la costruzione di un impianto destinato al trattamento di 36.000 mc di rifiuti liquidi venga pianificata senza che si sia svolta preventivamente una fase di ascolto e confronto con le popolazioni interessate affinché si possa giungere ad una serena valutazione dell’opera e delle sue ricadute ambientali, sanitarie e sociali.
L’aspetto ambientale è altrettanto problematico: l’impianto ricadrebbe in un’area che comunque viene individuata come una delle più compromesse dal punto di vista ambientale dell’intera provincia. Secondo i dati dell’ARTA riferiti al triennio 2015/17 il torrente Vibrata, che sorge a poche decine di metri dall’impianto, presenta tratti classificati in stato “pessimo” mentre la falda della zona si trova in stato “scadente”.
Una simile situazione dell’ecosistema fluviale ha ripercussioni su tutta l’area fino alla costa e al mare e dovrebbe spingere ad avviare una decisa azione per ricercare le fonti inquinanti, ridurre gli apporti di origine industriale e agricola che determinano tale compromissione ambientale, mettere in atto interventi di bonifica per ricreare condizioni di naturalità minime.
Sul sito interessato, peraltro, sono stati segnalati ulteriori problemi legati al rischio di esondazione e al rischio sismico.
Alla luce di queste considerazioni il WWF Teramo auspica che il Comitato VIA e tutti gli enti ancora chiamati ad esprimere i loro pareri vogliano dare un segnale di attenzione all’ambiente e alla salute dei cittadini non autorizzando la realizzazione di questa piattaforma di rifiuti liquidi.