GIULIANOVA – Sinceramente non sono affatto sorpreso della uscita del Presidente del Consiglio Comunale di Giulianova, Paolo Vasanella.
Lo ricordo in un’affannata difesa, circa 15 anni fa, quando ci si fronteggiava nella massima assise civica, ovviamente su sponde opposte e non poteva, ne’ puo’ essere altrimenti, della conservazione di alcuni grossi coperchi in ghisa, dovendosi realizzare opere sul Lungomare Ovest, recanti l’effigie del ventennio che lui sosteneva vigorosamente trattarsi di patrimonio storico da salvaguardare.
Io non so che fine hanno fatto quei coperchi, non so se sono rimasti al loro posto, non so se sono conservati nei nostri musei civici, ma immagino di no o dove siano finiti, so solo che la vena nostalgica di Paolo Vasanella non è affatto passata, anzi gli si sara’ rinvigorita, essendo nel frattempo lui asceso a cariche ben piu’ importanti, stante quel che scrive.
Non e’ tanto importante entrare nel merito, cosa che comunque non tralasceremo, quanto conoscere la dinamica degli eventi, che lui tende a minimizzare ed a porre in secondo piano, in quanto sottintendono un vero e proprio attacco al Sindaco ed alla sua maggioranza.
In primis il suo gruppo consiliare e’ l’ultimo a condannare il consigliere Paesani, mentre, a distinguersi, subito dopo escono le sue “ riflessioni personali “ sul 25 Aprile, dopo che, oltre al gesto di condanna di tutti gli altri gruppi di maggioranza, il tutto era stato rinvigorito dalle riflessioni personali del Sindaco, tese a rafforzare la sua comprovata fede antifascista, anche parlando delle gesta del nonno paterno, insignito giovane partigiano a Bosco Martese e della sua volonta’ di avviare la richiesta per insignire al Valore Civile la nostra Citta’.
Insomma una vera e propria presa di distanza dal capo della sua maggioranza, il suo profondo convincimento, la vena nostalgica di cui sopra, che eufemisticamente potremmo definire di non appartenenza ai valori dell’antifascismo, lo hanno portato ad una netta distinzione, rispetto a quanto si era delineato e poco importa che, sorpreso con le mani sul vasetto della marmellata, si sia affrettato a far ritirare quanto pubblicato, perche’, per rimanere in tema gastronomico, ormai la frittata era fatta!!
Per questa ragione, se almeno la dignita’ appartenesse ai protagonisti, non vi sarebbe altro da fare che rassegnare il proprio mandato al Sindaco, alla maggioranza ed ovviamente a tutto il Consiglio Comunale.
PERCHE’ PAESANI SI E VASANELLA NO??
In fondo, quantomeno per i ruoli, il secondo per responsabilita’ assume una importanza maggiore!!
Ed anche perche’ la sua nota e’ stata maggiormente meditata, giacche’, come si evince dallo scritto, piu’ che di riflessioni proprie si e’ trattato di riportare in massima parte il pensiero di un noto giornalista di destra ( Marcello Veneziani).
Per quanto riguarda alcune affermazioni riportate nello scritto, egli chiosa che “ il 25 Aprile non bisogna onorare solo i partigiani”, come non dargli ragione, infatti si onorano tutte le vittime della dittatura fascista, Matteotti, Gramsci, i fratelli Rosselli, le centinaia di migliaia di soldati italiani morti nelle avventure militari di Benito Mussolini, le vittime delle leggi razziali, i trucidati di Marzabotto, di Sant’Anna di Stazzema, delle Fosse Ardeatine.
Vasanella si preoccupa di sottolineare che “ il 25 Aprile, non sara’ e non potra’ essere mai una festa inclusiva e nazionale “ e non e’ cosa preoccupante, perche’ non spetta a lui deciderlo, in quanto in realta’ e’ festa nazionale da 75 anni, semmai non se ne fosse accorto, oltreche’ profondamente condivisa da tutte quelle forze cattoliche, laiche, socialiste, liberali, comuniste, azioniste e perfino monarchiche, che oltre a condividere la lotta partigiana nel C.L.N. scrissero poi assieme la Carta Costituzionale dell’Italia liberata.
Il nostro, per concludere, diventa poi stucchevole quando parla di “Pacificazione Nazionale”: gia’ all’indomani del 25 Aprile e poi nella ricostruzione, tantissimi che avevano contribuito all’avvento del Fascismo sono rimasti nei loro posti di responsabilita’, finanche poi a permettere la ricostituzione della forma partito che non ha mai disdegnato di rifarsi alle idee del ventennio, partito che ha costituito la palestra formativa per lui e tanti altri come lui, che a vari livelli successivamente hanno avuto la possibilita’ di ricoprire importanti cariche pubbliche.
Siamo certi comunque che non riusciremo a convincere il Presidente del Consiglio Comunale, Paolo Vasanella, perche’ quelle idee appartengono al suo DNA politico, perche’ egli avrebbe avuto piacere che il 25 Aprile avessero vinto altri e solo cosi’ avrebbe avuto pace, ma purtroppo per lui e per fortuna per tutti noi altri non e’ andata cosi’ e siamo qui a vivere ed a raccontarci una storia diversa, una storia gloriosa e soprattutto una STORIA di LIBERTA’, di DEMOCRAZIA, di POPOLO!!
Ribadiamo ulteriormente la necessita’ delle dimissioni di Vasanella, in quanto come massima figura istituzionale del consesso civico, della rappresentanza democratica dei cittadini giuliesi, si è dimostrato non in grado di rivestire un ruolo “super partes”, che altrimenti gli avrebbe consentito di ricordare in questa data, personaggi che hanno avuto un ruolo importante in questa citta o che in essa hanno avuto riconoscimenti e ne ricordiamo solo alcuni Renato Viullermin, cattolico piemontese, partigiano fucilato dai nazifascisti, che stette confinato a Giulianova alcuni mesi in una abitazione a ridosso del Parco Franchi; Gianni Mara’, partigiano morto in Yugoslavia e ricordato con l’intitolazione di una piazza a Giulianova Lido; Ercole Vincenzo Orsini, partigiano teramano assassinato, insignito della Medaglia d’Oro al Valore Militare, ricordato con l’intitolazione del viale principale del Lido; Riccardo Cerulli, capo di una banda partigiana operante nelle campagne giuliesi e primo Sindaco della Giulianova liberata e tanti altri che hanno dato un contributo nella lotta antifascista durante il ventennio e per la Liberazione della nostra Citta’.
26 Aprile 2020
Dino Macera