ROSETO- Sulle dimissioni del consigliere Gianfranco Marini, intervengono il segretario politico del Pd Simone Tacchetti e del capogruppo Teresa Ginoble:
<<L’esperienza politica del centrodestra rosetano è giunta ormai al tramonto perché è stata un fallimento sotto tutti i punti di vista, soprattutto quello politico. Semmai ce ne fosse ancora bisogno, una ulteriore conferma è arrivata nell’ultima assise civica che ha visto il consigliere Marini, ultimo in ordine di tempo tra tutte le defezioni avvenute all’interno della maggioranza, sbattere violentemente la porta in faccia alla maggioranza stessa ed al sindaco di cui Marini è stato sostenitore e fautore nel 2011 del cambio di governo alla guida della città.
Le parole di circostanza usate dal sindaco e dalla maggioranza, che denotano la debolezza politica ma soprattutto la consapevolezza del fallimento del proprio mandato, non hanno nascosto l’imbarazzo e l’irritazione per gli argomenti portati da Marini a supporto della sua decisione. La gestione dell’urbanistica dannosa e pericolosa che ha ridotto il consiglio comunale ad occuparsi solo e soltanto dei problemi dei singoli o di qualche categoria, la mancanza di una idea di città, di una programmazione ed organizzazione della macchina amministrativa, l’inadeguatezza dei ruoli ricoperti dagli amministratori e l’incapacità di amministrare la cosa pubblica da parte degli stessi fino all’implosione politica dei liberal socialisti, ridotti ad un gruppo di speranzosi, incapaci di far valere il primato e l’esperienza confermano quanto il PD ha sempre sostenuto fin dal giorno seguente la sconfitta.
Del resto, l’acredine ed il risentimento, vero collante di una serie di forze disomogenee tra loro per storia, cultura e modo di operare, ha permesso sì a questo sindaco e questa maggioranza di vincere le elezioni; ma una cosa è vincere una tornata elettorale, altra cosa è governare una città come Roseto. La vittoria non consegna scettro e corona; ti mette in braccio un neonato che deve essere accudito e cresciuto con amore e responsabilità come sa fare una madre e non una matrigna. E questo Gianfranco Marini, da politico navigato qual è, l’ha capito>>.