GIULIANOVA – Presentata il protocollo di variante al Piano di recupero dell’area ex Sadam da parte della società Mare Blu, con la consulenza degli architetti Medori e Capanna e dell’ingegner Di Emidio. Ci sono importantissime novità rispetto alla convenzione originaria soprattutto per quanto riguarda la realizzazione di un teatro e il futuro del cosiddetto edificio prototipo di archeologia industriale. Il nuovo protocollo punta ad individuare più esattamente il locale destinato a farmacia comunale da cedere al Comune di Giulianova della superficie di 150 metri quadrati al piano terra dell’edificio che ospiterà la sala per attrezzature e rappresentazioni teatrali con fronte ed accesso ad est verso la piazza pubblica, autorizzare la società proponente a procedere alla realizzazione di un nuovo edificio previa demolizione del fabbricato esistente prendendo atto che le attuali condizioni di integrità statica e funzionale dello stesso non permettono il recupero originariamente previsto come anche descritto nella perizia stragiudiziale allegata alla variante del Piano di recupero. Nel contempo la società Mere Blu rinuncia alla realizzazione della struttura ricettiva per attività convegnistiche e congressuali originariamente proposta. Va ricordato che si trattava nel progetto originario di un edificio alto cinquanta metri.. Sarà presentato al Comune di Giulianova il progetto del nuovo edificio con piazza antistante che ospiterà la sala per attrezzature e rappresentazioni teatrali entro 180 giorni dalla stipula della convenzione. Infine il protocollo contempla la realizzazione dell’edificio che ospiterà la sala per attrezzature culturali e rappresentazioni teatrali oltre al locale da destinare a farmacia comunale oltre alle altre superfici previste entro 24 mesi dal rilascio del relativo Permesso di Costruire. Insomma, si tratta di una piccola rivoluzione dal momento che la società rinuncia a quello che era stato denominato “grattacielo”, vale a dire l’edificio dall’altezza di cinquanta metri e che aveva suscitato polemiche nel corso dei dibattiti in Consiglio comunale anche nel corso della precedente amministrazione comunale, La seconda sostanziale novità riguarda l’edificio cosiddetto di archeologia industriale, quello che originariamente il vero zuccherificio della ex Sadam di Bologna, che si pensava di recuperare ed invece deve essere abbattuto, come evidenziato dalle perizie effettuate in merito ed anche per qualche piccolo crollo o scricchiolio che i cittadini residenti nella zona (via Trieste e dintorni) hanno avvertito durante le recenti scosse di terremoto. Nella nuova convenzione non c’è scritto, ma la proprietà si impegnerebbe a lasciare parte di quell’edificio proprio per mantenere viva la memoria dell’ex zuccherificio ed anche delle battaglie che venero portate avanti, anche con manifestazioni e blocchi stradali, per evitarne la chiusura che venne decisa dagli allora proprietari, i Maccaferri di Bologna. La farmacia comunale, come visto, sarà trasferita nell’edificio a due piani e si aprirà maggiormente sulla piazza per cui il Comune risparmierà i soldi per l’affitto . Ora il tutto dovrò essere sottoposto all’esame della maggioranza e successivamente al Consiglio comunale. Una raccomandazione: fare presto è d’obbligo soprattutto per una città sempre più povere di contenitori culturali.