GIULIANOVA – Sempre più stretto il patto di amicizia e collaborazione tra l’Associazione di promozione sociale “Colibrì” di Giulianova e il villaggio di Sindia in Senegal che, entro breve, riceverà tutto il materiale utile all’allestimento di un presidio medico inesistente fino ad oggi in una località che conta 30mila abitanti circa, dove operano 1 medico e 2 infermiere, non esiste un numero di emergenza a cui rivolgersi in caso di emergenza medica e l’ostetrica come prima attività vende frutta al mercato.

Previsto per il mese di maggio prossimo l’invio di un container contenente un’ambulanza, un ecografo e la pavimentazione che servirà a terminare i lavori già iniziati tempo indietro con la realizzazione e l’allestimento di una sala parto, con lettini appositi e incubatrice, di una nursery e dell’approvvigionamento di tutto il materiale utile per offrire funzionalità e dignità a tutto il piccolo ospedale, comprese sedie, tavoli, scrivanie, mobili vari e anche i kit monouso per le visite ginecologiche.

Un container pieno zeppo di aiuti umanitari grazie anche all’impegno della Asl di Avezzano-Sulmona che, nella persona del Dirigente generale Rinaldo Tordera e di Marco Lotito, ha voluto stringere la mano del presidente del “Colibrì” Ambra Di Pietro e del collaboratore Egidio Casati, per ufficializzare la donazione di due ambulanze e di un’auto medica che verranno presto inviate in Africa, assieme all’ecografo che è invece stato donato da un medico privato di Sulmona.

“Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”, sono le parole di una citazione di Madre Teresa di Calcutta che ispira il lavoro dell’Associazione di promozione sociale Colibrì di Giulianova che, il 24 marzo prossimo durante la cena di beneficenza prevista, ringrazierà tutti i soci, gli amici e i benefattori.

La quarta edizione della cena di beneficenza per la raccolta fondi utili alla spedizione del container con aiuti umanitari è ormai già esaurita, ma l’Associazione Colibrì continuerà a impegnarsi in favore del villaggio di Sindia e di tutto il Senegal, in particolar modo con un progetto che è al vaglio del Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo della Conferenza episcopale italiana che, per la sua statura sociale, potrebbe dare un significato ancora maggiore al motto sposato dall’associazione giuliese “Io faccio la mia parte”.