“Imbeccati dal disinformato di turno, senza una seria verifica né delle fonti, né della veridicità delle notizie poi divulgate, o inclini al più becero gossip, alcuni giornalisti, e con loro talune forze politiche, hanno gettato fango sul sottoscritto, accusandomi, in relazione alla vicenda CIRSU-SOGESA, di inciucio o, peggio, di sacrificare la parte pubblica a favore del privato, adombrando velenosamente, e volutamente, torbidi interessi.

Qui si cambiano vistosamente le carte in tavola. E tanta intenzionale e sfacciata disinformazione lascia pensare che ci sia uno o più suggeritori interessati a gettare fango per delegittimare chi, come il sottoscritto, si è battuto per salvare il CIRSU quando altri volevano liquidarlo, lottando quindi per garantire una prevalenza del soggetto pubblico sul privato e per tutelare i lavoratori”.

Il sindaco Francesco Mastromauro non nasconde il suo disappunto dopo aver letto su un sito internet un articolo in cui si definiva “singolare” l’attivismo del primo cittadino che aveva convocato una riunione con i sindaci dei comuni del CIRSU per risolvere le gravi problematiche in atto.

Inciuci trasversali? Favor per il privato mortificando il pubblico? Ma stiamo scherzando? Anche senza citare uno ad uno tutti i documenti, e sono una montagna, che rendono queste affermazioni carta straccia facendo trasparire, come è giusta definirla, una strategia di disinformazione forse scientificamente programmata e messa in atto”, dice il sindaco, “basterebbe ricordare la ricapitalizzazione del CIRSU, per evitarne la liquidazione, di cui mi ero fatto strenuo sostenitore; ricapitalizzazione  voluta quindi da tutti i comuni del Consorzio. Quella operazione era peraltro condizionata alla voltura dell’AIA della discarica di Grasciano 2 in capo a CIRSU, come peraltro deliberato dall’Assemblea dei soci e come scritto a chiare lettere nella delibera di consiglio n. 108 del 9 dicembre 2010.  Tale mandato – prosegue il sindaco – unitamente a tempi certi per la costruzione della discarica, alla partenza del porta a porta in tutti gli altri comuni del CIRSU, alla concreta realizzazione del piano industriale ed alla ristrutturazione del polo tecnologico e, ancora, al mantenimento dei livelli occupazionali, tale mandato, dicevo, veniva conferito al nuovo CdA di CIRSU e, per esso, al presidente Ziruolo. Questi dunque gli obbiettivi indicati dai Comuni soci che il CdA del CIRSU doveva conseguire. Ma, a distanza di tre mesi, la situazione ha avuto gli esiti che sono sotto gli occhi di tutti, cioè continui disservizi, raccolta e smaltimento a singhiozzo persino durante l’emergenza alluvione. E ciò a fronte di un impegno economico da parte del Comune di Giulianova ammontante ad oltre 5 milioni e mezzo di euro annui!

Ma il sindaco aggiunge anche un elemento riguardante specificamente la riunione tenutasi in Comune il pomeriggio del 14 marzo scorso.

A chi mi accusa di riunioni ‘carbonare’ replico che tale incontro si era reso necessario proprio per non interrompere il servizio di igiene urbana nei Comuni interessati. E sapete chi l’aveva sollecitata? Lo stesso presidente del CIRSU l’11 marzo scorso con nota protocollo n. 820. Il quale, parole sue, scriveva testualmente a noi sindaci: “Al fine di non interrompere il servizio di igiene urbana, VI INVITIAMO A CONTATTARE DIRETTAMENTE GLI IMPIANTI DI SMALTIMENTO OVE CONFERIRE I RIFIUTI”. E a tal fine allegava un fac-simile di richiesta per accelerare la procedura. Ecco dunque il perché della riunione alla presenza del dirigente del Servizio Rifiuti della Regione Franco Gerardini, sempre generosamente disponibile e pronto a darci il suo qualificatissimo contributo. Insomma, se non ci fossimo attivati direttamente l’immondizia sarebbe rimasta per le strade, trasformandoci in una sorta di Napoli. Abbiamo dovuto sostituirci al CIRSU, per quanto lo stesso CIRSU sia obbligato contrattualmente con i Comuni consorziati – prosegue Mastromauro –per evitare una grave situazione di emergenza ambientale, tenuto conto che l’indomani i cancelli della discarica di Casoni sarebbero rimasti chiusi. E quell’incontro del 14 marzo, peraltro, ha sortito l’effetto sperato, anche se solo per un lasso di tempo limitato. E dov’è allora il turpe intreccio che si paventa? Prima di accusare o di scrivere cose inesatte occorrerebbe informarsi.  La verità è che i Comuni stanno pagando direttamente le somme per il conferimento alla discarica di Casoni al posto di CIRSU. Ora – conclude il sindaco – dobbiamo avere grande attenzione nei confronti dei lavoratori della SOGESA che in assenza di risorse economiche, visto che il CIRSU non paga, rischiano di non avere lo stipendio. Quindi, le nostre preoccupazioni sono due: garantire la continuità della raccolta dell’immondizia nelle nostre città e tutelare i lavoratori. E mi auguro che a fronte di problemi così seri si evitino le spire velenose della demagogia, che in un tale contesto sarebbe quasi uno sciacallaggio..