In riferimento alla nota del coordinatore dell’IdV Luigi Ragni, apparsa domenica sulla stampa devo spiacevolmente far rilevare, ad integrazione della sua cultura politica, che chi chiede “soltanto” il Congresso vuole semplicemente la celebrazione del più alto livello di democrazia e scambio di idee:
quelle che né Ragni, né Di Stanislao, né la Ranalli hanno mai espresso in questi mesi di silenzio, con ciò annullando ogni significato alla presenza dell’IdV sulla scena politica giuliese. Inoltre ciò che il “portavoce” (o, meglio, il “portasilenzio”) Luigi Ragni definisce “il partito intero” è costituito da quattro persone (i tre citati più, forse, Giancarlo Cartone) mentre il definito “piccolo gruppo” è composto da tredici iscritti. Quanto all’assessorato all’Urbanistica, la Ranalli non porta nessuna idea, né propria, né dell’Italia dei Valori: dice solo “sì” al Mastromauro-pensiero; per questo viene elogiata dall’ex mastelliano Di Stanislao, presunto banchiere della Val Vibrata e suggeritore di Luigi Ragni.
Circa la “lontananza dai principi e dagli ideali del nostro partito” (lui usa la “p” minuscola) l’ingenuo Ragni non lo direbbe se solo leggesse l’organo ufficiale dell’IdVOrizzonti Nuovi: insieme alle firme di Di Pietro, Donadi, Belisario, De Magistris, ecc. troverebbe i miei “approfondimenti” politici.
Ringrazio dell’ospitalità,
Eden Cibej