Di recente la “Partecipata” comunale di Giulianova, la Julia Servizi Più, ha chiuso l’erogazione del gas metano ad una famiglia costituita da una signora che lavora come collaboratrice domestica, un marito disoccupato, un figlio studente. Ma la notizia, che può anche non sorprendere alla luce dei comprensibili regolamenti in vigore, non è tutta qui; essa comincia a delinearsi quando si consideri che l’interruzione del servizio è avvenuta mentre nessuno era in casa: la signora, al ritorno dal lavoro, si accorge del “taglio” quando rileva che dalla doccia non esce acqua calda.
Il debito della signora consisteva in totale di 153,35 euro, costituiti da 17,53 euro per consumo di gas e 125,82 euro per voltura di contratto avendo la famiglia cambiato abitazione. Se si considera che la voltura viene fatta una sola volta, cioè per tutta la durata della permanenza nella stessa abitazione, si arguisce che il debito riferito al gas consumato è di soli 17,53 euro. Ma non è ancora tutto: come è noto la fallita società di calcio del signor Dario D’Agostino – oggi in causa con il Comune dal quale, è bene ricordarlo, nel 2010 incassò un contributo di 130 mila euro – ha un debito per consumo di gas metano di 80 mila euro.
E’ vero che la Julia Servizi chiese il fallimento della suddetta società, ma ci si domanda come sia stato possibile far accumulare un debito di 80 mila euro quando il caso di quella signora dimostra l’esistenza di ben altro rigore!
Se dall’Ufficio competente non venisse fornita una convincente spiegazione, sarebbe più che ovvio aspettarsi le dimissioni dall’incarico di chi ha commesso tale svista.
Movimento Popolare “Senza Padroni”
Il Responsabile
Eden Cibej