Il presidente Chiodi ha aggiunto di
avere idee precise per risanare il debito, di cui intende
discutere ora con le parti sociali.
“Subito con le parti sociali – ha sottolineato – per
individuare delle strategie che passano dall’utilizzo dei fondi
Fas all’anticipazione di finanziamenti dal governo nazionale con
un piano di rimborso a 30 anni. Cercheremo di fare, dunque,
quello che è possibile, ma comunque – ha ribadito – eviteremo
l’aumento delle tasse”.
La Regione, per Chiodi, dovrà ora ripianare debiti “che
arrivano da anni dove l’Abruzzo ha perso la testa, in cui c’é
stata una classe politica, secondo me, arrendevole, eccedevole,
rispetto a quelle che erano le istanze che da tutte le parti
venivano per spendere, spendere, spendere, lasciando un debito
incredibile che poi pagano le generazioni attuali e future di
abruzzesi”.
Sul motivo per cui solo ora è venuta alla luce questa grave
situazione debitoria, il presidente ha spiegato che: “prima,
per legge, si valutavano solo i conti economici delle Asl e non
lo stato patrimoniale consolidato del sistema sanitario
regionale”. Per Chiodi, si è arrivato a questo ulteriore buco
per due motivi, “una impreparazione di fondo, una mancata
conoscenza degli strumenti di governo ed una sorta di
deresponsabilizzazione, in cui sono stati demandati agli altri i
problemi per sfruttare subito i soldi per il bilancio
regionale”.
Il governatore ha detto di voler ora chiamare alla
responsabilità tutti “perché l’Abruzzo è veramente in
ginocchio, come non lo è nessuna altra regione italiana. C’é,
quindi, uno sforzo collettivo da fare. Basta con le liste della
spesa, non ci sono più. La Regione – ha sottolineato – deve
ripianare i debiti fatti in passato, quando le liste della spesa
venivano accettate senza nessun elemento critico”. (ANSA).