Dopo aver letto attentamente la

bozza di provvedimento presentata dal ministro del Turismo

Michela Brambilla siamo rimasti a dir poco perplessi e sorpresi:

non una riga del provvedimento è dedicata agli stabilimenti

balneari”. A rilevarlo è Renato Papagni, presidente di

Assobalneari Italia-Federturismo Confindustria.

    “Si inserisce – continua Papagni – il ‘turismo del mare’

tra tutte le possibili tipologie di turismo percorribili nel

nostro Paese e neanche un cenno alle imprese che sottostanno a

questo tipo di offerta turistica. Semplicemente sconcertante”.

   “Il sistema balneare – osserva Papagni – sta attraversando

una fase  molto delicata. Oggi, i concessionari balneari di

tutto il Paese, oltre 30.000 aziende, si trovano tra l’incudine

e il martello, stretti, da una parte dal federalismo demaniale

che, con tutti i suoi risvolti sul demanio marittimo, andrà ad

influire su aspetti quali modalità di gestione e referenti

amministrativi; dall’altra, dall’Unione Europea che chiede

l’introduzione di modifiche al sistema di rilascio delle

concessioni demaniali, ancora in fase di definizione tra

associazioni di categoria e il ministro Raffaele Fitto”.

(ANSA).