Quanto alle pressioni del senatore
Fabrizio Di Stefano (Pdl), indagato, sull’ex assessore
all’ambiente Daniela Stati per commissariare il Consorzio di
Lanciano, nel provvedimento del Gip si fa riferimento alle
difficoltà legali per estromettere La Morgia. “Fabrizio –
risponde la Stati al telefono al senatore – io questa cosa te la
risolvo io perché non mi importa se ci sono gli estremi di
legge…’, … come dire che – spiega l’ordinanza – anche se
legalmente La Morgia non può essere esautorato, lo si farà
comunque”.
“Commissariamo”, chiede il segretario della Giunta Enrico
Mazzarelli alla Stati. “Commissariamo – risponde la Stati –
Allora io vado avanti perché il presidente è d’accordo”. La
Stati subisce le pressioni di Di Stefano e Mazzarelli risponde
“Eh, so che Gianni l’ha sentito”.
Qualche giorno dopo comunica a Chiodi: “Non ti preoccupare
Presidente! Era soltanto per avvertirti che il commissariamento
che ci ha chiesto sia Di Stefano che Paolini (sindaco di
Lanciano) è stato possibile farlo. Perché ci sono i termini di
legge”.
Ma ci sono delle difficoltà legali per la cacciata anzitempo
di La Morgia e l’Avvocatura della Regione prima emette “un
parere contrario al commissariamento”, contenente tuttavia
“una pretestuosa scappatoia funzionale agli interessi dei Di
Zio”.
La Mobile di Pescara poi documenta un incontro avvenuto
nell’ottobre 2009 a Francavilla tra i vertici Pdl, compreso
Chiodi, e due manager della Ecodeco, società milanese
interessata da Venturoni e Di Zio alla costruzione
dell’inceneritore di Teramo.
Che i rapporti tra Chiodi e Di Zio fossero stretti, lo
testimonia poi “l’interessamento di Venturoni per la proroga
del contratto di lavoro con i Di Zio di Antonio Di Pasquale”.
Di Pasquale, scrive Campli, “é il genero di Giuliano
Gambacorta, segretario di Chiodi”. “L’interesse di Chiodi –
dice il Gip – è scoperto e (lo stesso Chiodi) invia un sms a Di
Zio: ‘Caro Rodolfo, Giuliano mi ha detto che vi siete sentiti.
Grazie e buona domenica'”. (ANSA).