Il sindaco Francesco Mastromauro e l’assessore al Commercio Archimede Forcellese intervengono sulla questione del mercato di ferragosto replicando alle affermazioni di “Progresso Giuliese”.

Progresso Giuliese usa alcuni argomenti per creare polemica e basta, evidentemente alla ricerca disperata di consenso e visibilità. E molte volte si produce in ricostruzioni parziali, come in questo caso. In realtà la Giunta aveva inizialmente ritenuto di non  autorizzare a ferragosto il tradizionale mercato del giovedì per due ragioni. La prima per i disagi che avrebbe comportato alla viabilità, giacché in questi casi è prevista dall’ordinanza vigente l’interdizione al traffico dalle ore 6 alle 16, con inevitabili contraccolpi nei confronti delle attività degli operatori balneari. La seconda ragione – proseguono Mastromauro e Forcellese – è che a ferragosto, trattandosi di un giorno festivo in cui gli impianti di smaltimento sono chiusi, la Rieco non opera; dunque esisteva il rischio concreto di lasciare una zona nevralgica della città sporca. Per questo avevamo proposto una data alternativa, come d’altronde avvenuto anche in Comuni vicini. Ma il 9 agosto tre commercianti, in rappresentanza dei 157 operatori commerciali ambulanti tradizionalmente presenti al mercato del giovedì, chiedevano di autorizzare il mercato dando ampie rassicurazioni sul loro impegno a provvedere alla pulizia e al ripristino della normale viabilità nel più breve tempo possibile. Questa richiesta veniva fatta propria, lo stesso giorno, dal gruppo consiliare del PD ma anche dal Consiglio comunale. Sulla scorta delle rassicurazioni date dai commercianti, e tenendo in considerazione le richieste dei consiglieri, la Giunta ha quindi ritenuto che esistessero le condizioni per autorizzare il mercato nel giorno di ferragosto. E siamo stati noi i primi ad essere soddisfatti per una soluzione che, nel non creare problemi né di traffico né di pulizia, ha dato la possibilità ai commercianti di  svolgere la loro attività in un momento di grande crisi economica. Per questo li convocheremo prossimamente al fine di trovare assieme soluzioni in vista delle festività natalizie. Rimane il fatto – concludono il sindaco e l’assessore – che Progresso Giuliese sta cercando di appropriarsi di iniziative altrui, come per il mercatino dell’Annunziata ideato e voluto dal locale Comitato di quartiere, nel vano tentativo di portare acqua al proprio mulino. Evidentemente a corto di grano”.

 

 

Comitati di quartieri. Il sindaco a “Il Cittadino Governante”: “L’associazione Demos fondamentale per la riuscita dell’iniziativa che non ha eguali in Abruzzo. E il prof. Di Marco come cittadino è libero di esprimere le sue opinioni”.

 

Il sindaco Francesco Mastromauro interviene sull’attacco sferrato dal gruppo “Il Cittadino Governante” all’esperienza dei Comitati di quartiere e, in particolare, al ruolo svolto dall’associazione Demos.

Evidentemente il pluralismo e la democrazia partecipata, quella reale, non devono piacere molto al consigliere Franco Arboretti e al Cittadino Governante. Infatti, invece di gioire per un’esperienza unica in Abruzzo e tra le poche nell’Italia centro-meridionale, esempio davvero ragguardevole di partecipazione popolare all’esercizio del potere locale, ogni occasione è buona per rinvigorire un atteggiamento che, dall’iniziale diffidenza, si è trasformato in aperta ostilità. E ciò sorprende trattandosi di una forza politica che pure si vanta di essere portatrice di nuove istanze di partecipazione. Il fatto è – prosegue Mastromauro – che la realtà dei Comitati di quartiere, evidentemente sottovalutata, si è rivelata al di sopra delle aspettative, e contrariamente ai loro pronostici funziona. Forse è proprio per questo che di recente si sono registrati attacchi all’associazione Demos e al suo presidente Carlo Di Marco, reo di aver espresso sue opinioni e chiarito alcuni passaggi importanti. Ma Il Cittadino Governante deve ricordarsi che l’associazione Demos, fondamentale per la riuscita dell’iniziativa, non è costituita né da “imbonitori” né da “tutori”, come detto dal consigliere Arboretti, bensì da esperti che svolgono una funzione esterna di affiancamento e facilitazione per la crescita di esperienze di democrazia partecipativa, e che intervengono solo quando chiamati. E’ così per il Comune ed è così per quei Comitati e Presidenti che ne richiedono l’intervento. Ed è – prosegue il sindaco – un apporto limitato alla verbalizzazione e al controllo sulla regolarità delle sedute; se richiesto, anche alla diffusione di comunicati stampa regolarmente firmati dai Presidenti. Quanto alla colpa addebitata al prof. Di Marco, quella cioè di esprimere pensieri ed opinioni, va ricordato che viviamo in una Repubblica pluralista in cui anche un pubblico funzionario, fuori dell’esercizio delle proprie funzioni, può esprimere liberamente e con ogni mezzo le proprie opinioni. Si tratta, d’altronde, di una delle manifestazioni più alte e qualificanti in democrazia, e tutelate dalla Costituzione. Un’ultima notazione a beneficio del consigliere Arboretti e per amore di chiarezza: i regolamenti comunali sono nella quasi totalità di competenza dell’Assise Civica. I disciplinari degli organi autonomi dal Comune, com’è il caso degli organismi di quartiere eletti a suffragio universale, sono invece approvati dagli stessi organismi. In fondo, non è poi così difficile comprenderlo”.