Leggiamo, sulle pagine di un quotidiano, che l’Assessore Mirella Marchese nel fare un’ennesima conferenza stampa solo per aver acquistato un armadio rotante, ha voluto parlare anche della quadruplicazione delle richieste di cremazione e della possibilità di tenere le ceneri in casa, grazie ad un regolamento comunale.

Rimaniamo sbalorditi, per non dire proprio senza parole, nel registrare le affermazioni dell’Assessore Marchese che, accecata dall’orgoglio per il suo neonato regolamento sulla gestione delle ceneri, dimentica del tutto – o forse addirittura non conosce – i termini della convenzione tra l’amministrazione Comunale e la Te.Am. S.p.a. per la gestione dei servizi cimiteriali.

Bisogna, invece, che l’Assessore sappia che la convenzione prevedeva tutta una serie di obblighi, e che ancora oggi risulta per buona parte disattesa, in particolare per quanto riguarda la mancata realizzazione e funzionamento dell’impianto di cremazione, i cui introiti previsti, erano riportati nel Piano Economico e Finanziario allegato alla convenzione.

Inoltre, bisogna che Mirella Marchese ricordi che la convenzione è disattesa anche per:

·         l’impianto di cremazione e 700 nuovi loculi nei cimiteri frazionali che dovevano essere realizzati entro tre anni dalla stipula del contratto formalizzato il 28/02/2006;

·          l’adeguamento normativo degli impianti elettrici del cimitero urbano e frazionali con ricorso anche alle nuove tecnologie tipo energy management;

·         la messa in sicurezza di tutti gli impianti esistenti, urbano e frazionali per quanto riguarda gli accessi, uscite di sicurezza, eliminazione delle barriere architettoniche;

·         il risanamento delle murature affette da fenomeni di umidità, muffa e risalita capillare, recupero dei servizi igienici e rimessaggio, adeguamento dell’impianto di smaltimento delle acque meteoriche e la riorganizzazione tecnico funzionale dei depositi attrezzi servizi igienici e camera mortuaria entro nove mesi dalla stipula della convenzione.

Tali inadempienze, oltre a rappresentare dei mancati guadagni per l’amministrazione comunale (vedasi impianto di cremazione anche a seguito della quadruplicazione delle richieste), rappresentano un grave disservizio per i cittadini.

Forse l’Assessore, prima di vantarsi dell’operato dei suoi Uffici, avrebbe fatto meglio a verificare a chi è imputabile un tale disservizio visto che, come bene afferma nell’intervista, i cittadini sono costretti a rivolgersi a San Benedetto e Ascoli Piceno, nonostante la convenzione prevedesse la costruzione e la messa in funzione di un impianto di cremazione nel cimitero di città.

 

Teramo, 20. 07. 2011                            Il Capogruppo del Partito Democratico al Comune di Teramo

                                                                                                    Giovanni Cavallari