CATANZARO- Due calciatori del Savona rifiutarono l’offerta di combinare la partita di Lega pro con il Teramo del 2 maggio scorso, ma l’incontro fu aggiustato ugualmente in favore degli abruzzesi grazie ad altri giocatori allo stato non identificati. E’ quanto emerge dalle indagini della squadra mobile di Catanzaro che stamani hanno portato a perquisizioni ed alla notifica di 5 avvisi di garanzia a nuovi indagati dell’inchiesta Dirty Soccer. Secondo la ricostruzione degli investigatori, il presidente ed il direttore sportivo del Teramo Luciano Campitelli e Marcello Di Giuseppe, anche attraverso la mediazione del calciatore del San Paolo Padova Davide Matteini, hanno contattato Ercole Di Nicola, il direttore sportivo de L’Aquila, già indagato nella stessa inchiesta e ritenuto a capo di una delle due organizzazioni dedite a combinare partite. Quest’ultimo avrebbe poi contattato i calciatori del Savona Marco Cabeccia e Alessandro Marchetti, che però hanno rifiutato. Di Nicola, a questo punto, sempre secondo la ricostruzione dell’accusa, con l’intermediazione di Ninni Corda, allenatore del Barletta, anche lui già indagato, e Giuliano Pesce, collaboratore tecnico del Parma, avrebbe offerto la somma di 30 mila euro al ds del Savona Marco Barghigiani che l’avrebbe accettata con l’impegno di farsi da tramite con altri calciatori della sua società per aggiustare la gara in favore del Teramo. La partita è finita 2-0 per gli abruzzesi che hanno potuto così festeggiare con una giornata di anticipo la prima, storica, promozione in serie B. (ANSA).