GIULIANOVA – Prosegue senza sosta le ricerche del giornalista giuliese Walter De Berardinis per ritrovare i familiari dei 118 caduti della prima guerra mondiale. Dei 96 caduti trascritti sulla storica lapide apposta alla fine degli anni ’20 del secolo scorso sulla facciata del Duomo di San Flaviano, sono stati ritrovati, tramite la consultazione dei registri dell’Archivio di Stato di Teramo, altri 22 caduti sconosciuti alle istituzioni cittadine e per alcuni di essi, anche dall’albo d’oro dei caduti della prima guerra mondiale. Per adesso sono circa 20 le famiglie dirette o collaterali dei ragazzi che persero la vita nella grande guerra che hanno preso contatto con De Berardinis per essere accreditati per ritirare un riconoscimento alla memoria in occasione dell’anniversario dei 100anni dell’entrata in guerra dell’Italia (1915-2015) e della presentazione della ristampa del libro in anastatica (Artemia Edizioni Mosciano Sant’Angelo) “Quando c’era la guerra” del giornalista giuliese Francesco Manocchia, con nota introduttiva dello storico Sandro Galantini e le ricerche proprio di De Berardinis. L’evento di venerdì 15 maggio al Kursaal, alle 17,30, sarà l’occasione per ricordare tutti i 118 caduti giuliesi periti durante il primo conflitto mondiale. Per meglio onorare e consegnare i riconoscimenti alla memoria, i familiari diretti o i parenti collaterali sono pregati di contattarlo al numero mobile 3285811626, fisso 0858003963, via mail walter.de.berardinis@alice.it.

L’evento di Giulianova è stato inserito nel programma provinciale e locale dell’ANA-Associazione Nazionale Alpini che dal 15 al 17 maggio saranno ospiti a L’Aquila. Anche la nostra città ospiterà gli Alpini, visto che tutti gli alberghi giuliesi hanno già in calendario l’arrivo di numerosi gruppi da più parti d’Italia.

Questi i loro nomi: Abbondanza Biagio, Acquarola Sabatino, Albani Umberto, Angeloni Michele, Angelozzi Augusto, Barlafante Liberato, Barretta Gilberto, Bellantese Luigi, Bellaspica Luciano, Borghese Giuseppe, Buonpadre Vincenzo Giuseppe, Bracone Paolo, Brandi Abramo, Capriotti Emidio, Campanaro Francesco, Canzari Francesco, Casaccia Giulio, Castorani Luigi, Cerasari Giuseppe, Cerasi Ottavio, Cerasi Divinangelo, Cestarello Luigi, Cittadini Novizzo, Crocetti Pasquale, D’Angelo Alfonso, D’Ascanio Alessandro, D’Ascanio Pietro, D’Ascenzo Antonio, Del Sordo Antonio, De Panicis Guerino, D’Egidio Nicola, D’Errico Nicola, Di Crescenzo Vincenzo, Di Bonaventura Nicola, Di Bonaventura Umberto, Di Cesare Melone Pasquale, Di Donato Biagio, Di Donato Domenicantonio, Di Donato Flaviano, Di Giallorenzo Carmine, Di Gianvittorio Giovanni, D’Ilio Luigi, Di Loreto Paolo, Di Meco Luigi, Di Michele Giuseppe, Di Natale Salvatore, Di Pancrazio Giovanni, Di Pasquale Giambattista, Di Pietro Pietro Orazio Eugenio, Di Odoardo Carlo, Di Tommaso Gaetano, Durante Sabatino, Esposito Domenico, Falini Francesco Amedeo Fernando, Federici Umberto Andrea Luigi, Fortunato Vincenzo, Galantini Domenico, Galantini Nicola, Gatti Giovanni, Giordani Menotti Arduino Eligio, Giorgini Domenico, Giarnecchia Giovanni, Iobbi Ottavio, Lamolinara Antonio, Leone Fernando, Lilla Lanfranco, Lupidii Ferdinando, Lupidii Sante, Maiorani Luigi, Marà Flaviano, Marà Luigi, Marchionni Giovanni, Marcozzi Domenico Attilio Flaviano, Mastrilli Davide, Mastrilli Ferdinando, Mazzaufo Bernardo, Michini Domenico Candeloro Biagio, Montebello Acton Morin, Montini Giovanni, Moscardelli Antonio, Mosciano Camillo, Orchidea Attilio, Pagliaccetti Francesco, Palestini, Tommaso, Piccioni Ottavio, Pedicone Domenico, Pedicone Vincenzo, Petrella Giacinto, Poltrone Gaetano, Poltrone Luigi, Pompili Francesco, Pompili Giuseppe Loreto Alfonso, Quaranta Pietro, Rapini Alessandro, Rastelli Francesco Gaetano, Ridolfi Rinaldo, Rosci Antonio, Rossi Pasquale, Ruffini Luigi, Sabini Pasquale, Sacchini Angelo, Scarazza Vittorio, Scrivani Ernesto Umberto Attilio, Senatore Amerigo Cristoforo Giulio, Senatore Renato, Sistilli Giulio, Stacchiotti Gaetano, Stacchiotti Giovanni, Tentarelli Cesare, Tini Nicola, Torresi Berardo, Torrieri Flaviano, Tribuiani Alfonso, Tribuiani Luigi, Trifoni Romolo, Valentini Cesare, Zenobbi Flaviano e Zenoble Giuseppe.

Presentazione del libro “Quando c’era la guerra” di Francesco Manocchia

In occasione dell’anniversario dei 100anni dell’entrata in guerra dell’Italia 1915-2015 e della presentazione della ristampa del libro in anastatica “Quando c’era la guerra” del giornalista giuliese Francesco Manocchia, a cura della casa editrice “Artemia Edizioni” con nota introduttiva dello storico Sandro Galantini e le ricerche del giornalista Walter De Berardinis, saranno ricordati i 118 caduti giuliesi periti durante il primo conflitto mondiale.Per meglio onorare e consegnare i riconoscimenti alla memoria, venerdì 15 maggio 2015, ore 17,30, presso il centro congressi Kursaal lido di Giulianova, alla presenza delle autorità civili, militari e religiosi, Walter De Berardinis, autore delle ricerche sui caduti della 1° G.M., cerca i familiari diretti o i parenti collaterali.

 

“QUANDO C’ERA LA GUERRA” un libro per non dimenticare

Gli scritti adunati in questo volume e meditatamente estrapolati da una produzione magari non foltissima ma pure densa, specificamente Quando c’era la guerra e Isalmi della patria, se da un lato recuperano dalle lontane province della memoria, in occasione del centenario dal coinvolgimento dell’Italia nel conflitto bellico, alcune testimonianze letterarie occasionate dalla Prima guerra mondiale e che pure – come si vedrà – incontrarono l’apprezzamento digiornalisti, critici e letterati molto noti e riveriti (da Luigi Pirandello a Fausto Maria Martini, da Adriano Tilgher a Tomaso Monicelli a Dino Provenzal), dall’altro lato ripropongono all’attenzione, com’è giusto che sia, la figura, le opere e il passionato impegno di Francesco Manocchia, che di quegli scritti fu l’autore. (Sandro Galantini)

 

Ristampare oggi questi “Salmi della Patria”, del pubblicista cav. Francesco Manocchia, sempre freschi, sempre belli, significa compiere un’opera d’animo, riconoscere e richiamare per nome i nostri morti, i quali ci attendono in piedi per farci rivedere nei loro sguardi fieri le vive e sublimi faville di tutte le battaglie combattute.