Quattro nomadi pregiudicati,

un uomo e tre donne, tutti residenti nella provincia di Teramo,

sono stati arrestati dalla polizia di Ascoli Piceno con l’accusa

di aver messo a segno furti e truffe nelle Marche, in

particolare ai danni di anziani.

   Si tratta di Massimo Di Giorgio, 40 anni, Donatella

Guarnieri, 34, Giovina Di Rocco, 52, tutti e tre residenti ad

Alba Adriatica, ed Eleonora Di Giorgio, 35 anni, residente a

Martinsicuro (Teramo).

   Le indagini hanno preso il via dall’arresto in flagranza il

23 settembre scorso di quattro donne (fra cui le tre arrestate),

che avevano derubato in casa un anziano di Fabriano, portandogli

via 4 mila euro con la scusa di vendergli della biancheria. Le

nomadi erano state rintracciate e arrestate, e la Fiat Panda

azzurra con cui erano scappate segnalata a tutte le centrali di

polizia. Tornate in libertà, sono anche tornate al “lavoro”,

e iri la loro auto è stata intercettata ad Ascoli Piceno.

   E’ scattata un’operazione congiunta delle Squadre mobili di

Ascoli, Ancona e Teramo e del Commissariato di Fabriano, che

hanno impiegato auto ‘civetta’ per seguire gli spostamenti della

Panda. Finché nel quartiere di Borgo Solestà i poliziotti non

hanno notato due donne e un uomo scendere dall’utilitaria ed

entrare in un condominio, mentre una terza donna restava ad

aspettarli in auto. Il terzetto ha cercato di convincere

un’anziana di 76 anni che abita nel palazzo a consegnare il

denaro che aveva in casa al finto direttore dell’ufficio postale

incaricato, di verificare l’autenticità delle banconote. La

vittima designata però ha intuito il raggiro, ed è riuscita ad

allontanare i truffatori, senza insospettirli. Poco dopo, l’auto

con i quattro nomadi è stata intercettata e bloccata da una

volante. (ANSA).

CIAMPOLI, SUCCEDERA’ ANCORA SENZA SOLUZIONE ALLA RADICE

           

            (ANSA) – PESCARA, 19 OTT – Per la Coldiretti Abruzzo la

notizia delle mozzarelle acquistate da una famiglia di Teramo

divenute rosa dopo l’apertura della confezione “riporta

l’attenzione sull’importanza di un’ etichettatura trasparente

che sappia indicare l’origine dei prodotti agricoli e alimentari

e non solo la sede di lavorazione”.

   “Ciò che è successo era assolutamente prevedibile e

succederà ancora se non si risolve il problema alla radice” ha

detto il direttore della Coldiretti, Simone Ciampoli. “La

mancanza di una legge adeguata – aggiunge -, attualmente

esistente per il latte fresco ma non per il latte a lunga

conservazione e per i derivati, accentua la confusione e la

paura del consumatore, aggrava la condizione di crisi che vivono

gli allevatori che, purtroppo, devono fare i conti anche con

l’atteggiamento e l’ostilità dell’industria di trasformazione,

che non vuole neanche sedersi al tavolo delle trattative per la

ridefinizione del prezzo del latte”.

   “Auspichiamo che la scoperta della mozzarella rosa –

conclude Ciampoli – serva per riportare l’attenzione su un

problema di cui la Coldiretti si fa portavoce da anni”.

(ANSA).