GIULIANOVA- Sono tredici le misure restrittive emesse dalla Procura, di cui 10 in carcere ed eseguite all’alba dai carabinieri del Reparto Operativo di Teramo in Val Vibrata. I destinatari sono sette teramani, tra cui una donna; due napoletani e cinque albanesi tutti residenti tra Tortoreto, Alba Adriatica, Sant’Egidio alla Vibrata. Cristian Ciabattoni 43 anni di Mosciano Sant’Angelo, Gabriele Di Bonaventura, 54 anni di Teramo, Diego Cestarella 41 anni di Alba Adriatica, Gioacchino Ciannoccoli, 41 anni di Alba Adriatica, Fabrizio Di Matteo 32 anni di Giulianova (obbligo di dimora per lui) e Simona Durillo, 41 anni di Mosciano Sant’Angelo: sono loro i sette teramani finiti nei guai nell’operazione ribattezzata “Hatuai” dal nome in codice intercettato dai carabinieri al telefono e che veniva usato per parlare della droga (oltre ai termini, pizza, birra, vino, mani o caffè). L’accusa formulata dal sostituto procuratore Silvia Scamurra è concorso in rapina aggravata, traffico illecito di sostanze stupefacenti (in particolare cocaina e hashish) e sfruttamento della prostituzione. Una giovane donna rumena, infatti, era costretta dal compagno a prostituirsi e i proventi venivano utilizzati per finanziare l’acquisto della droga. Cocaina, hashish ma anche eroina, il cui rifornimento in grossi quantitativi, veniva effettuato tra le province di Milano e Pescara, e lo spaccio poi veniva gestito lungo la costa, specie a cavallo tra la Vibrata e San Benedetto del Tronto.

IL PROCURATORE

All’organizzazione sgominata da procura e carabinieri, diretti dal capitano Nazario Giuliani, si attribuisce il maxi carico di droga: 30 kg di hashish rinvenuti e sequestrati dalla Squadra Mobile a fine ottobre del 2013. Un anno di indagini, intercettazioni, pedinamenti e appostamenti, che hanno portato alle 13 ordinanze di custodia cautelare personale eseguite nelle scorse ore. L’indagine è nata grazie alla notizia acquisita da una fonte confidenziale circa la pianificazione imminente di una rapina a mano armata ai danni di una gioielleria

IL COLONNELLO

A fine gennaio altri tre corrieri, appartenenti al gruppo, erano stati arrestati: in auto avevano 140 grammi di cocaina pura all’80%. La procura mantiene il massimo riserbo su alcuni aspetti dell’indagine che va avanti: decine sono le persone attenzionate, teramane in primis.