Crisi più grave del previsto per l’azienda metalmeccanica Coram Sud di Montefino, i cui titolari – nell’incontro svoltosi questa mattina nella sede dell’Assessorato al Lavoro alla presenza di istituzioni e sindacati – hanno annunciato che lasceranno lo stabilimento teramano e cederanno il ramo d’azienda ad altro imprenditore che ha già manifestato loro la disponibilità a proseguire l’attività.
Nel corso dell’incontro i sindacati hanno ribadito “la preoccupazione connessa alla palesata flessione dell’attività produttiva, i cui riflessi si sono chiaramente manifestati su gran parte delle maestranze ben oltre le previsioni” ed hanno chiesto garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali. L’acuirsi della crisi, infatti, ha indotto l’azienda a decidere di lasciare il sito nonostante possa contare sulla cassa integrazione straordinaria, che interessa dal mese di gennaio i circa 50 dipendenti di Coram Sud.
“Di fronte alla prospettiva di chiudere l’azienda – dichiara l’assessore alle Attività produttive, Ezio Vannucci – la speranza legata al subentro di un nuovo imprenditore non può che essere coltivata e favorita quanto più possibile. Il nostro impegno è quello di cercare di creare le condizioni per la prosecuzione dell’attività”. “Prendiamo atto della preoccupazione dei sindacati – afferma l’assessore al Lavoro, Eva Guardiani – che è poi la nostra stessa preoccupazione. L’auspicio è che la situazione possa evolvere in senso positivo e al riparo da imprevisti per i lavoratori ai quali, in ogni caso, vanno fornite adeguate tutele ”.
Ha partecipato all’incontro anche il sindaco di Montefino, Ernesto Piccari, il quale ha espresso le preoccupazioni connesse al rischio della perdita di posti di lavoro e ribadito l’avvio delle verifiche per la rinuncia, da parte del Comune e con atto consiliare, all’opzione di acquisto sui terreni in cui insiste l’opificio.
La Coram Sud era assistita dall’avvocato Paola Sorlini e dal direttore dell’Api Maurizio Tini, presente con il consulente Francesco Colaci. La Rsu era invece assistita da Giampiero Dozzi (Fiom-Cgil) e Antonio Liberatori (Fim-Cisl).
Un nuovo incontro si terrà entro la fine del mese.